non dico che ti conosco non di Maria Luisa Vezzali
Maria Luisa Vezzali (Bologna, 1964) non dico che ti conosco non non dico che ti conosco non ti descrivo con i verbi indicativi dico vengo verso di te ti sento venire verso di me in […]
Maria Luisa Vezzali (Bologna, 1964) non dico che ti conosco non non dico che ti conosco non ti descrivo con i verbi indicativi dico vengo verso di te ti sento venire verso di me in […]
Andrea Bajani (Roma, 1975) Ricordarsi prima di morire Ricordarsi prima di morire che le palpebre resteranno alzate. La morte non chiude gli occhi a chi l’ha vista arrivare. Glieli chiudono i vivi per non […]
Ingrid De Kok (Stilfontein, 1951) Bastoncini sulla pietra IV Afferrali insieme in un colpo solo veloce stringili nella mano: persone, luoghi, forma, clima, tempi. Poi lasciali cadere come bastoncini sulla pietra osserva gli incroci, decifra lo […]
Stefano Lorefice (Morbegno, 1977) dovremmo sedere attorno alle cose dovremmo sedere attorno alle cose alla loro vera posizione come dei messaggeri su un vecchio sentiero che riposano come gente che conosce […]
Francesca Serragnoli (Bologna, 1972) Tu li sbagli spesso i momenti della vita Tu li sbagli spesso i momenti della vita le carezze troppo forti, i baci che svegliano, le domande che irritano. Ma […]
Giorgia De Parolis Le parole perdute E tra uno spiraglio di cuore e l’altro, rinasceranno quelle parole perdute e avranno il sapore del sole. E se puoi, tu aspettami. La mia anima ha il […]
Silvia Bre (Bergamo, 1953) Dunque l’inverno dunque l’inverno il vorticare della vista al gelo delle distanze l’idea di un tempo cavo mentre infuria la profezia come canto che muove un altro canto e […]
Biancamaria Frabotta (Roma, 1946) Le fasi della luna Trapela, nella camera oscura come l’intelligenza nel cuore. Illecita, ingannevolmente stanziale. Chinata sulla sua metà in ombra sul fianco di una panca la faccia girata a […]
Antonella Anedda (Roma, 1955) La stanza è vuota La stanza è vuota. Il corpo diminuito nella sera. Il viso nel vetro del lenzuolo. Due mele sopra il tavolo scintillano. Parlano mitemente la loro […]
Philippe Jaccottet (Moudon, 1925) Portovenere Di nuovo cupo il mare. Tu capisci, è l’ultima notte. Ma chi chiamo? A nessuno parlo, all’infuori dell’eco, a nessuno. Dove strapiomba la roccia il mare è nero, e rimbomba […]
Anna Ruchat (Zurigo, 1959) E poi restano E poi restano sul pavimento angeli di lettere con le ali spezzate e voci appese per sempre agli stipiti delle porte. Strano seppellire così le domande, senza […]
Milo De Angelis (Milano, 1951) Eppure era per la gioia. Le luci tremano, nella vetrina, e vorrebbero entrare in un significato. Qui è impossibile legare i minuti a qualcuno: il tempo non si accorcia […]
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