Un film intenso da tutti i punti di vista, dall’impasto dei colori alla scelta della colonna sonora, dalla storia all’impianto scenico, El Paraìso esce il 6 giugno nelle sale italiane. Il giorno dopo, venerdì 7 giugno alle 21.00 il regista Enrico Artale e i protagonisti Margarita Rosa De Francisco e Edoardo Pesce saranno presenti al Cinema Troisi a Roma per incontrare gli spettatori al termine della proiezione. Insieme, sabato 8 alle 21.00 saluteranno il pubblico in sala al Cinema Barberini e arriveranno poi al Nuovo Aquila per un Q&A al termine della proiezione delle 21.00.
El Paraìso racconta la storia di Julio Cesar, quarantenne romano che vive con sua madre, una donna colombiana, a Fiumicino vicino Roma, abitano in una villetta a due piani con un giardino ingombro di cose, hanno una barchetta per muoversi dalla foce del fiume al mare, conducono una vita apparentemente tranquilla, come fossero una coppia: cucinano, mangiano, discutono, ballano molto la salsa, perfettamente accordati nella danza, tagliano coca per lo spaccio locale e intrattengono relazioni con un “mulo” colombiano, che fa la spola tra Cali e Fiumicino.
Un ambiente malavitoso intorno, il rischio ad ogni passo, ma una quotidianità quasi regolare, in cui il fuoco è la relazione madre-figlio. Lei dev’essere stata una bellissima donna che ancora, a sessant’ani suonati, miete successi, lui è un bell’uomo, assoggettato alla madre, che però, sotto molti aspetti, tende a proteggere. Tra i due la più tossica sembra lei, sfiancata da decenni di uso di droghe.
Si amano. Lei lo ama come un figlio, certo, ma lo disprezza come uomo, forse inglobandolo nel giudizio che ha del sesso maschile; lui la ama come una madre, ma la subisce anche, ammirandola e detestandola per quello che rappresenta, e illudendosi di proteggerla dal male estremo.
L’arrivo di Ines, sorella del “mulo” colombiano, scompagina l’apparente pace familiare. La ragazza è bella, giovane e determinata, la strana natura del rapporto tra Julio Cesar e sua madre la stranisce e, quasi per sfida, certo non per amore, prova ad intaccarlo. E Julio Cesar, che conosce solo il sesso a pagamento, se ne innamora. La vicenda, da questo momento, prende un’altra piega, la relazione madre figlio diventa più difficile da gestire. Per Julio fare i conti con quel rapporto è vitale, ma nello stesso tempo impossibile: forse non ha gli strumenti intellettuali per portarlo avanti fino in fondo, forse non vuole nemmeno: la solitudine incombe.
Il destino – o una scelta inconscia – risolve la questione e il finale struggente ci mostra il valore profondo di quell’amore inestinguibile tra madre e figlio.
Una prova profonda e interessante, e Enrico Artale ce ne ha spiegato l’origine: il percorso di scoperta della relazione con la madre parte paradossalmente dall’incontro con suo padre avvenuto per la prima volta all’età di 25 anni, che ha dato il ‘la’ al suo film Saro. Un amore intricato e complicato, come è sempre quello con le madri, depositarie dello scrigno emotivo dei figli, destinate ad assumersi la responsabilità dei loro fallimenti.
«Il film – dice Artale – è una storia d’amore tra una madre e un figlio, una tragedia colorata che affonda i propri eroi nelle sfumature cangianti dei loro umori più intimi, nella delicatezza e nella violenza. È il racconto quasi mitologico di un legame basato sul sangue che ho tentato di sottrarre al giudizio, senza voler stabilire se ciò che unisce profondamente i due protagonisti sia un atto di amore, più forte delle convenzioni sociali, o un atto psichico disfunzionale che dimostra l’impossibilità di accettare una naturale separazione. Possiamo davvero tracciare una linea che distingua amore e follia, la forza irriducibile del sentimento dalla paura profonda di restare soli per sempre?».
El Paraìso è girato in sequenza, cronologicamente, il che ha permesso agli attori di vivere un’esperienza assai più intensa di quella comune del set. Dalla scelta della lingua – un mix di romano e colombiano – al trattamento severo degli attori, lasciati soli quando dovevano rappresentare la solitudine, tenuti all’oscuro del seguito della storia. Sul set si è creato un magico sistema di relazioni che ha portato all’effetto che vive lo spettatore, realistico e intimo. Stiamo a tu per tu con i personaggi, quasi all’interno del loro corpo, incistati nei loro pensieri a volte cupi e senza respiro, aperti ai loro desideri.
Il film, presentato in Orizzonti alla 80a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove ha vinto il Premio Orizzonti per la Miglior Sceneggiatura a Enrico Maria Artale e il Premio Orizzonti per la Miglior Interpretazione Femminile a Margarita Rosa De Francisco, è interpretato da Edoardo Pesce (David di Donatello per Dogman di Garrone), Margarita Rosa De Francisco, Maria del Rosario e Gabriel Montesi. Ha vinto anche il Premio Arca – Cinema Giovani come Miglior Film Italiano a Venezia, votato da una giuria di giovani tra i 18 e i 26 anni, ed è stato presentato in numerosi festival in tutto il mondo, tra cui quelli di Santa Barbara, Haifa, San Paolo.
Un film da vedere.
EL PARAÍSO
di Enrico Maria Artale
con Edoardo Pesce, Margarita Rosa De Francisco, Maria del Rosario, Gabriel Montesi
Uscita in sala: 6 giugno con I WONDER PICTURES