Faccio ammenda pubblicamente: non ho mai amato Alberto Sordi. L’Albertone nazionale, colui che ha incarnato l’italiano medio con i suoi difetti e pregi, le nevrosi, gli umori, gli amori, le piccole miserie, le grandi miserie. Insomma riconosco in lui la grande capacita di rappresentare queste maschere, ma a parte un film che poi diro, nulla in lui mi ha mai fatto pensare al grande attore.. Nulla in lui mi faceva pensare alla tecnica che poteva avere un Gassman, un Eduardo, un De Sica.
Questo non toglie nulla alla sua bravura, ne alla sua capacità di capire la società in cui era immerso e di coglierne le sfumature . La sua romanità era sempre presente pero a marchiare cio che avrebbe interpretato.
Ha lavorato con il gota del cinema italiano del dopoguerra, grande amico di Fellini che lo volle per il suo primo film: Lo sceicco bianco, purtroppo non particolarmente amato dalla critica e dal pubblio proprio per la sua inerpretazione. Ma Fellini insistette e lo rivolle per quel film che lo consacrerà definitivamente: I vitelloni.
Sorvolo sui film che ha condotto come regista…
Non staro qui a raccontarne oltre. In questi giorni del centenario della nascita fiumi di inchiostro e immagini sono state prodotte.
Mi piace pero ricordare di Lui la sua generosità privata verso chi aveva bisogno e la sua più grande interpretazione : Una vita difficile di Dino Risi.
… ma anche la sua misoginia
Ciao Alberto