Un uomo e una donna intorno ai quarant’anni si incontrano ad un matrimonio lesbico in un magnifico albergo, con vista strepitosa e panorami marini che si perdono all’orizzonte. I due sono belli, simpatici, curiosi, si conoscono, (si riconoscono?) giocano con le parole, con i gesti, ballano, chiacchierano, bevono, flirtano, finiscono per fare l’amore in una stanza dell’albergo che li ospita entrambi Sono tutti e due infedeli – lei ha un marito, un secondo marito, dopo le prime nozze fallite, lui ha una compagna più giovane, dopo un matrimonio finito male, perché lui era un ragazzino irresponsabile, a suo dire.
Un incontro qualunque, anche se si capisce da subito che i due sono uniti da ben altro che quelle nozze altrui, che fanno da sfondo senza prendere mai davvero la scena. Possono scherzare quanto vogliono, ma sotto sotto ci sono ferite, rivendicazioni, dolori passati, esperienze comuni da riguardare con altri occhi, dopo tanto tempo. E questo i due non lo fanno, nonostante l’opportunità che il destino offre loro su un piatto d’argento, fino alla fine del film, quando ognuno ha il dovere di rientrare nel proprio vissuto forse infelice, di certo non entusiasmante. Perché l’amore, così almeno pare, sta invece in quel matrimonio fallito tempo addietro, che non è replicabile se non per burla, con frasi da film americano, in quell’incontro fortuito, forse organizzato da altri alle loro spalle. Quel matrimonio che li ha visti insieme, tempo prima, affrontare una prova che li ha lasciati smarriti e soli.
Valentina Lodovino, bella e morbida, mostra la sua maschera giocosa, che abbiamo visto in altre prove cinematografiche, e di solito funziona. Francesco Scianna, dinoccolato e spesso anche qui lievemente affannato, come nella serie Stanno tutti bene di Muccino, sta al gioco di lei e insieme si calano nella parte dei due ex innamorati. Ma se la messa in scena voleva trasformarli nell’emblema del dialogo d’amore oggi, come dire “di cosa parliamo quando parliamo d’amore” (per ricalcare l’impeccabile Carver) in realtà è una trasformazione deludente, perché usano una sintassi mozza e senza forza nei lunghi e spezzettati confronti, che non hanno a che fare con la comunicazione viva e pulsante di un amore – anche se ritrovato dopo tanto tempo.
Il film è un remake dell’omonimo dramma romantico statunitense con Helena Bonham Carter e Aaron Eckhart.
La location è stata scelta dal regista – un curriculum internazionale di tutto rispetto – in uno dei punti più belli della costa calabrese, a Tropea, nel sito prescelto direttamente da San Francesco di Paola nel 1464 per erigere il santuario a lui dedicato. Il santuario e l’abbazia, dopo una serie di trasformazioni nel tempo, recentemente sono stati adibiti a struttura turistica.
CONVERSAZIONI CON ALTRE DONNE
regia di Filippo Conz
con Valentina Lodovini, Francesco Scianna
uscita 31 agosto 2023