Ha vinto la prima edizione del Premio Corbucci assegnato nell’ambito di Alice nella città 2022, questo film di Clarence Fuller, alla sua prima prova con un lungometraggio dopo una carriera di tutto rispetto tra video musicali e filmati di moda. La motivazione del premio è toccante: “Per la dolcezza con cui il regista ha saputo guardare al dolore dei suoi protagonisti, che si oppongono al disagio con improvvisi cenni d’amore”.
E infatti il titolo del film è Signs of love e racconta la storia semplice e già molto raccontata del disagio di una famiglia formata da un fratello e una sorella giovani e dal figlio adolescente di lei. Una famiglia problematica in cui lo zio Frankie, di poco più grande del nipote, lo protegge e lo ama come se ne fosse il padre e per mantenerlo spaccia crack. La madre/sorella è alcolista e sembra vagamente anaffettiva, e il ragazzino sembra serenamente accettare la situazione e ama, riamato, i suoi parenti.
Di storie così ne abbiamo viste tante, in tv, al cinema, sulle piattaforme: periferie di città nordamericane in cui la droga, i furti, lo spaccio e la violenza sono la norma; possono essere declinate in vari modi, spingendo il pedale sul sarcasmo e l’eccesso, come nella pluripremiata serie Shameless per esempio, ma Fuller ha deciso di mostrarci questa storia così comune legandola ad un’altra, che fa da catalizzatore, e così Signs of love si può considerare un film sull’amore.
Frankie è evidentemente un ragazzo molto sensibile – lo dimostra l’attaccamento verso il padre tossico, verso la sorella alcolista e verso il nipote – e sembra portato per la cura. (Non badiamo al dettaglio che spaccia crack in giro per il quartiere, al soldo di un malfattore che manda i suoi scagnozzi a far fuori i ragazzini che vorrebbero fargli concorrenza, questo non conta, lui è cresciuto così, a tu per tu con questo genere di vita e quella è la norma. E poi sembra il mestiere più redditizio in quello scorcio di mondo. E poi in realtà lui ha in mente tutt’altro.) L’incontro con Jane è quindi scritto nel destino: la ragazza è bella, dolce, intelligente, persino ricca, e l’amore tra i due scocca quasi subito, come una scintilla. Jane è sorda, quindi le parole non servono, l’incanto però c’è e si vede. E se l’amore che metteranno in scena i due ragazzi è di quelli che non durano, si capisce però che è fatto di cura, quella cosa che ti spinge a rinunciare a te stesso per sostenere l’altro. L’amore che, quando è il momento, sa lasciar andare l’amato.
La storia tra Jane e Frankie s’intreccia per un po’ con quella violenta del quartiere, che, nella sua cruda realtà, condurrà ogni componente della famiglia a sacrificarsi per l’altro. Il finale salvifico è un po’ appiccicato forse, ma risolleva gli animi esacerbati da tanta solita e stolida violenza (e da una colonna sonora un po’ troppo melensa – fatte salve le canzoni).
C’è da dire che Hopper Jack Penn e Zoe Bleu (Frankie e Jane nel film) erano in sala a presentare Signs of love e ci hanno raccontato quanto il loro incontro sia stato magico: figli d’arte tutti e due, Hopper secondogenito di Sean Penn e Robin Wright e Zoe, figlia di Rosanna Arquette, hanno lavorato con Fuller durante la pandemia e si sono confrontati con un mondo diverso e davvero insolito, ma hanno tratto forza da quel periodo incredibile e ora, diventati amici per la pelle, gireranno l’Italia insieme con il film. Un’occasione per vederli in sala e sentirli parlare dei loro sogni, delle loro carriere.
“Recitare la parte di una persona sorda – ha detto Zoe – mi ha fatto capire tante cose, soprattutto che cosa è importante veramente nella comunicazione” e Hopper Jack ha aggiunto: “Zoe era perfetta per la parte di Jane perché non ha bisogno di parlare, basta guardarla, i suoi occhi dicono tutto”.
SIGNS OF LOVE
Regia: Clarence Fuller
con Hopper Jack Penn, Dylan Penn, Zoe Bleu, Wass Stevens, Rosanna Arquette
genere: drammatico
Anno: 2022
Durata:98 min
Data di uscita: 11 maggio 2023
Distribuzione: Nori Film in collaborazione con Fice