È tutto un complotto (1)

No-Complex

No-Complex

Tra i primi provvedimenti del nuovo governo, quelli che riguardano la pandemia vanno nella direzione del ritorno alla normalità. Una normalità che peraltro, avendo tuttora a che fare col virus, non dovrebbe ripudiare il contributo portato dalla comunità scientifica nella battaglia contro il Covid, né disconoscere l’efficacia e l’opportunità delle restrizioni messe in atto e delle campagne vaccinali condotte negli ultimi due anni. Restrizioni e campagne senza le quali oggi piangeremmo molti più morti di quanti ne abbiamo avuti.

I vaccini contro il coronavirus sono stati prodotti a tempo di record, in meno di un anno: un grande successo della ricerca scientifica, che non era mai riuscita finora a sviluppare un vaccino in tempi così rapidi. Eppure quest’impresa non ha suscitato nel popolo tutto l’entusiasmo che ci si sarebbe aspettati. C’era chi non si fidava della rapidità, chi lamentava i tempi lunghi della distribuzione e della campagna vaccinale, chi contestava l’ordine di priorità delle categorie da vaccinare per prime…

Si sono ovviamente fatti sentire i NoVax, ma sin dall’inizio della pandemia non erano mancate nemmeno le proteste contro le misure e le restrizioni anti-Covid. In molti avevano gridato all’oppressione e alla dittatura sanitaria, anche se non era chiaro da parte di chi e con quali obiettivi: con una pandemia che ha coinvolto tutto il mondo, i governi della Terra avrebbero dovuto complottare tutti insieme (e sarebbe stata anche questa una prima volta nella Storia).

Accanto alle proteste sulle limitazioni delle libertà personali sono comparsi i negazionisti del virus: chi ne negava la gravità, chi era convinto che fosse stato creato intenzionalmente in laboratorio, chi ne negava del tutto l’esistenza, invenzione di qualche oscura élite (Big Pharma, Bill Gates?) per terrorizzarci e lucrare sulla nostra pelle.

Di teorie negazioniste e complottiste ne sono sempre esistite, pensiamo a quelle sui cambiamenti climatici, sul 5G, persino sulla sfericità della Terra… Dietro fenomeni all’apparenza inspiegabili o fuori dalla routine quotidiana, ognuna di queste teorie immagina che ci sia qualcuno nascosto a congiurare e a raccontarci bugie per spaventarci o per guadagnarci. E a sostegno delle sue tesi diffonde notizie infondate in campo medico, economico, storico, che spesso si mimetizzano col linguaggio scientifico, compromettendo così millenni di evoluzione umana.

Se facciamo un passo indietro, scopriamo che in origine i popoli primitivi, per spiegare gli eventi naturali e atmosferici a cui assistevano, come il moto del sole e della luna, l’alternanza tra giorno e notte, le tempeste, i terremoti e così via, non avendo indizi su cui basarsi, spiegavano tutto con una volontà superiore, con esseri soprannaturali o sovrumani che regolavano i fenomeni facendo muovere gli elementi. Ci sono voluti millenni di studi e di progressi scientifici, tecnologici e intellettuali, per iniziare a capire come funzionano il mondo e l’universo.

A monte del negazionismo e del complottismo c’è forse qualcosa che richiama un po’ quelle origini, una tendenza a ricondurre ciò che succede intorno e che non riusciamo a spiegarci ad un’azione deliberata, all’intenzione di qualcuno; ma anche una tendenza a semplificare questioni complesse, cercando spiegazioni facili e lineari. Se non si trovano spiegazioni, o quelle disponibili sono troppo complesse, allora se ne producono di semplici. Un bisogno psicologico di avere in qualche modo il controllo della realtà.

(1 – Continua)