Melchor Marìn è il nuovo eroe dai contorni bui uscito dalla penna felice di Javier Cercas, anno 1962, spagnolo, anzi, catalano, un giornalista e storico.
Cercas si muove nel tempo, trascinandoci con sé tra passato prossimo, passato remoto e presente in un montaggio interessante e anche in voga negli ultimi anni sia in letteratura che nel cinema e soprattutto nelle serie. E noi, capitolo dopo capitolo, prendiamo confidenza con la vita ai margini di Melchor, con la sua adolescenza difficile e non esente da sbagli pesanti, con gli incontri fortuiti e a volte fortunati che lo portano a scelte improvvise e definitive verso il bene. Un bene incarnato dalla giustizia incandescente e assolutista di Javert, l’antagonista di Jean Valjean ne I Miserabili, romanzo di cui Melchor si innamora in carcere e dal quale non si distaccherà mai.
Ma mentre la biografia di Melchor viene raccontata a capitoli alterni, nel resto delle pagine dei tre romanzi, scorre la storia gialla, quello che, se si trattasse di una serie, si chiamerebbe “plot di puntata”.
Quindi due piani di narrazione: il passato, che tormenta Melchor, e il caso attuale da risolvere, intrecciato, come è logico, alla vita privata del poliziotto.
Tre romanzi dicevamo, per il momento sono tre: Terra Alta, la regione della Catalogna dove la direzione dei Mossos d’Esquadra trasferisce Melchor per proteggerlo dopo un’azione eclatante che lo ha visto protagonista, e dove lui si ritrova a risolvere quasi suo malgrado l’omicidio efferatissimo di una coppia di anziani; Indipendenza, dove si racconta anche la volontà di autonomia della Catalogna, attraverso la vicenda del ricatto ai danni della sindaca di Barcellona; e Il castello di Barbablù, dove il tempo è passato, siamo nel 2035, e la figlia di Melchor, ormai diciassettenne, si trova in grave pericolo a Maiorca.
Con Melchor Marìn conosciamo il suo avvocato confusionario ma sempre presente Domingo Vivales, i suoi colleghi poliziotti, coi loro pregi e i loro difetti, sua moglie Olga e la figlia, che Melchor sceglie di chiamare Cosette, come la protagonista de I Miserabili.
Tre gialli pluripremiati in patria e editi in Italia da Guanda, che è bene avere sul comodino all’arrivo delle giornate d’autunno.
TERRA ALTA
INDIPENDENZA
IL CASTELLO DI BARBABLU’
Traduzione di Bruno Arpaia
Ugo Guanda editore