Eva africana
Secondo i nostri calcoli – che raddoppiano gli antenati a ogni generazione – sette secoli fa i nostri diretti progenitori sarebbero dovuti essere mezzo miliardo a testa. Più o meno come la popolazione stimata in quegli anni per tutta la Terra. E prima di allora, il numero di avi sarebbe salito a miliardi e miliardi, quando sul pianeta vivevano ancora solo qualche milione di abitanti. Com’è possibile questa contraddizione? In realtà, il nostro albero genealogico non raddoppia a ogni generazione. Per lo meno, non complessivamente per il genere umano. Moltissimi dei nostri progenitori compaiono in diversi, in tanti alberi genealogici contemporaneamente, il che significa che tutti noi, tutti gli esseri umani e tanto più gli europei, abbiamo innumerevoli antenati in comune. Più di quanti pensiamo e anche più recenti di quello che crediamo. Siamo insomma tutti cugini.
La teoria darwiniana dell’evoluzione ci dice che discendiamo tutti da forme ancestrali di primati e che dovremmo avere avuto tutti un unico antenato comune. Anche con le scimmie (la qual cosa turbò molte persone quando lo si divulgò nell’800; ma temo che se lo sapessero le scimmie, si turberebbero ancora di più). Addirittura, un progenitore in comune con tutti i mammiferi, come abbiamo visto con lo “scoiattolo” del Cretaceo, il ‘figlio dei fiori”…
Oggi, i recenti sviluppi della genetica ci permettono di risalire con buona approssimazione anche a dove e a quando potrebbe essere vissuto l’antenato comune degli uomini di oggi. Attraverso analisi e rilevamenti compiuti in tutto il mondo, sembrerebbe che la nostra progenitrice comune – per via materna – sia vissuta in Africa tra 150 e 250 mila anni fa. È la cosiddetta “Eva Mitocondriale”. I mitocondri sono la parte delle nostre cellule la cui mutazione permette di tracciare le nostre discendenze con maggior precisione, anche perché riceviamo i mitocondri solo dalla madre e quindi sono meno soggetti ai rimescolamenti genetici. Il risultato della ricerca sui mitocondri – che si può quindi svolgere esclusivamente lungo il ramo femminile del nostro albero genealogico – ci porta a questa Eva africana, di circa 200.000 anni fa, anche se questo non vuole dire che lei fosse la prima donna (la “Eva” dell’Eden biblico) né che fosse l’unica donna esistente al modo. La conclusione dei ricercatori sarebbe che dalle sue figlie e discendenti sono nati tutti gli esseri umani che popolano oggi il pianeta, mentre le generazioni nate dalle altre donne sue contemporanee si sono tutte estinte nel corso dei millenni.
Un brutto colpo per tutti coloro che si ostinano a discriminare le persone in base al colore della pelle, alle credenze religiose, alla provenienza… E adesso chi glielo dice che hanno tutti avuto dei nonni africani?
Oggi sappiamo dunque di avere tutti un’unica madre ancestrale, così come molti nonni, zii e cugini in comune, da tempi anche recenti. Condividiamo persino un unico progenitore con tutti gli altri mammiferi. Sicuramente discendiamo tutti anche da un unico batterio unicellulare, “antenato” comune di tutto il mondo vivente, animale e vegetale (che gli scienziati hanno battezzato “LUCA”: Last Universal Common Ancestor). Solo questo dovrebbe bastare a farci ripudiare ogni forma di conflitto e violenza contro gli altri viventi e contro la Natura tutta. Anche perché, come abbiamo visto, l’intera epopea del nostro pianeta è stata già costellata abbastanza di catastrofi e sciagure che hanno sterminato e annientato intere popolazioni e specie viventi. Di martellate ne riceviamo già a sufficienza dagli elementi naturali (di per sé né buoni né cattivi, semplicemente ignari di noi) e non c’è alcun bisogno di doverci dare ulteriori martellate da noi stessi.
Molti di noi si sono persi per strada, si sono estinti e sono finiti sul ramo secco dell’albero della vita. Noi ci siamo ancora, il nostro ramo continua per ora a fiorire e, anche se ne abbiamo passate di tutti i colori, siamo riusciti a superare tutti gli ostacoli. Ce l’abbiamo fatta e per questo dobbiamo congratularci con noi stessi e farci i più vivi complimenti!
(5 – Fine)