Epidemie e asteroidi
L’umanità ha attraversato periodi di grande crisi, durante i quali la popolazione mondiale è stata decimata da diverse cause tanto naturali quanto provocate dagli uomini stessi. Eppure, tutti i nostri avi sono riusciti non solo a sopravvivere, ma anche a procreare nuove generazioni che ne proseguissero il cammino.
Un esempio di enorme catastrofe naturale è quella che ha sconvolto l’Europa nel XIV secolo, nota col nome di “Peste Nera”. Si era iniziata a manifestare nel 1346, a causa dei contatti col Medio Oriente per via delle Crociate, ma anche dell’intensificarsi dei viaggi tra Europa ed Estremo Oriente, come quello descritto da Marco Polo nel “Milione”. Questi viaggi, insieme alla seta e alle spezie, hanno portato anche virus e batteri sino allora sconosciuti in Europa. L’epidemia della Peste Nera è andata diffondendosi ed espandendosi per almeno cinque anni, durante i quali la popolazione del nostro continente, dall’Inghilterra alla Spagna, dai Paesi Bassi all’Italia, si è ridotta di oltre un terzo. Solo gli abitanti più resistenti e con gli anticorpi più adatti sono riusciti a sopravvivere. Tra di essi, sicuramente c’erano tutti i nostri progenitori.
E non è stata questa né l’ultima né la prima delle tante calamità abbattutesi sul genere umano, dunque sui nostri “bisnonni”. Analisi geologiche e paleontologiche hanno rivelato infatti che intorno a 70.000 anni fa l’intera specie umana venne decimata da un altro terribile cataclisma naturale, che la ridusse a poche migliaia di individui su tutto il globo. Di quell’immane catastrofe pare che sia rimasto un ricordo ancestrale, trasmesso di generazione in generazione, sfociato poi nei primi miti sulla creazione e sulle origini della stirpe umana, come il racconto biblico sul Diluvio Universale e l’Arca di Noé.
La causa di quell’evento potrebbe essere stata qualcosa di simile a quanto verificatosi molti ma molti anni prima, 65 milioni per la precisione, alla fine del periodo geologico detto Cretaceo. A quell’epoca ovviamente gli uomini non esistevano ancora, la Terra era popolata da piante e animali molto diversi dalle specie che conosciamo oggi. Sembra ormai accertato che un asteroide, di circa 10 km di diametro, si abbattè sulla Terra più o meno all’altezza del golfo del Messico. Le conseguenze per la vita sul nostro pianeta furono disastrose, e non solo per l’impatto in sé (della potenza di parecchie bombe atomiche). Il fuoco e le devastazioni provocate dall’urto riscaldarono l’atmosfera generando ovunque incendi, le cui ceneri oscurarono il cielo filtrando i raggi solari per molti anni. Così, dopo l’immediato calore arrivarono secoli di buio e freddo intenso di cui caddero vittima soprattutto la vegetazione e gli animali di grossa taglia, tra cui i celebrati dinosauri. Il 75% delle specie viventi si estinse in quell’epoca. Non tutte quindi. Alcune di esse, grazie alle loro caratteristiche fisiche, riuscirono a sopravvivere, potendosi riparare contro le avverse condizioni atmosferiche, dentro tane e rifugi.
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