Tre Piani

Al primo piano di un palazzina vivono Lucio, Sara e la loro bambina di sette anni, Francesca. Nell’appartamento accanto ci sono Giovanna e Renato, che spesso fanno da babysitter alla bambina. Una sera, Renato, a cui è stata affidata Francesca, scompare con la bambina per molte ore. Quando finalmente i due vengono ritrovati, Lucio teme che a sua figlia sia accaduto qualcosa di terribile. La sua paura si trasforma in una vera e propria ossessione. Al secondo piano vive Monica, alle prese con la prima esperienza di maternità. Suo marito Giorgio è un ingegnere e trascorre lunghi periodi all’estero per lavoro. Monica combatte una silenziosa battaglia contro la solitudine e la paura di diventare un giorno come sua madre, ricoverata in clinica per disturbi mentali. Giorgio capisce che non potrà più allontanarsi da sua moglie e sua figlia. Forse però è troppo tardi. Dora è una giudice, come suo marito Vittorio. Abitano all’ultimo piano insieme al figlio di vent’anni, Andrea. Una notte il ragazzo, ubriaco, investe e uccide una donna. Sconvolto, chiede ai genitori di fargli evitare il carcere. Vittorio pensa che suo figlio debba essere giudicato e condannato per quello che ha fatto. La tensione tra padre e figlio esplode, fino a creare una frattura definitiva tra i due. Vittorio costringe Dora a una scelta dolorosa: o lui o il figlio.

Nel romanzo di Eshkol Nevo, come nell’adattamento cinematografico di Nanni Moretti, i livelli sono molti di più di quelli catastali della palazzina in cui vivono vittime e carnefici di questo dramma corale e nel film diventano co-protagonisti di linee narrative che si intrecciano, incontrano e scontrano. Una scelta coraggiosa, che il regista romano affronta facendo un passo indietro, rinunciando a molto del suo cinema e lasciando spazio alla narrazione originaria. Con un’unica licenza, quella di portare gli accadimenti – lasciati in sospeso sulla carta – fino in fondo, per mostrarne le conseguenze e le ripercussioni sulla vita propria e degli altri. Più o meno tutte le vicende messe in scena, a prescindere dall’adeguatezza dei personaggi impegnati e dai dialoghi assegnati loro, tendono a essere però sottolineate oltremodo. Potremmo definirlo un eccesso di didascalismo con tante situazioni a rubarsi la scena la generalizzazione è riduttiva più che ingiusta. Conseguenza immediata ne è una sequela in cui non sempre si riesce a  sentirsi coinvolti, spesso a causa di scambi o interpretazioni più banali del dramma che vorrebbero esprimere.

Rimane un grande film sicuramente da vedere.

 

  • Regia: Nanni Moretti
  • Attori: Margherita Buy – Dora, Nanni Moretti – Vittorio, Alessandro Sperduti – Andrea, Riccardo Scamarcio – Lucio, Elena Lietti – Sara, Alba Rohrwacher – Monica, Adriano Giannini – Giorgio, Denise Tantucci – Charlotte, Anna Bonaiuto – Giovanna, Paolo Graziosi – Renato, Stefano Dionisi – Roberto, Tommaso Ragno – Luigi, Teco Celio – Saverio, Francesco Acquaroli – Psichiatra, Daria Deflorian – Madre Di Monica, Francesco Brandi – Matteo, Lorenzo Fantastichini – Tommaso, Chiara Abalsamo – Francesca a 7 anni, Giulia Coppari – Francesca a 12 anni, Gea Dall’Orto – Francesca a 17 anni, Alice Adamu – Beatrice a 5 anni, Letizia Arnò – Beatrice a 10 anni
  • Soggetto: Eshkol Nevo – (romanzo)
  • Sceneggiatura: Nanni Moretti, Federica Pontremoli, Valia Santella
  • Fotografia: Michele D’Attanasio
  • Musiche: Franco Piersanti
  • Montaggio: Clelio Benevento
  • Scenografia: Paola Bizzarri
  • Costumi: Valentina Taviani
  • Suono: Alessandro Zanon – (presa diretta)
  • Durata: 119′
  • Colore: C
  • Genere: DRAMMATICO
  • Tratto da: romanzo omonimo di Eshkol Nevo (Neri Pozza Editore)
  • Produzione: DOMENICO PROCACCI PER FANDANGO, NANNI MORETTI, JEAN LABADIE PER SACHER FILM, CON RAI CINEMA, LE PACTE
  • Distribuzione: 01 DISTRIBUTION
  • Data uscita 23 Settembre 2021