Dopo “Il gioiello della corona”, il secondo volume di The Raj Quartet, definito il Guerra e pace anglo-indiano. Amori, segreti, rivolte e complotti sullo sfondo di un affresco storico di grande impatto che mostra in maniera dirompente il razzismo, l’ingiustizia sociale ma anche la forte crisi politica e identitaria di due paesi dai destini intrecciati: India e Inghilterra, gioiello e corona, stretti nel soffocante abbraccio imperiale. India, 1942. Un’antica famiglia del Raj è entrata in scena: i Layton. Diventato capitano dell’esercito, Ronald Merrick, self-made man della classe medio-bassa ed ex ufficiale di polizia incaricato del caso Daphne Manners, inizia a insinuarsi fra loro. Apprendiamo ciò che i Layton non sanno: durante un interrogatorio Merrick ha torturato Hari Kumar, ingiustamente accusato dello stupro della ragazza. Trattenuto in prigione per un anno, Hari non è mai stato informato del fatto che Daphne ha concepito un bambino e poi è morta. Susan la figlia minore dei Layton, spinta da un senso di vuoto, sposa Teddie Bingham, un incolore ufficiale del prestigioso reggimento dei Fucilieri di Pankot, compagno di stanza di Merrick. I due vengono inviati al fronte contro i giapponesi. Teddie, nonostante gli avvertimenti dell’amico, cade vittima di un’imboscata mentre cerca di indurre i soldati del suo reggimento ad arrendersi. Merrick fa del suo meglio per salvarlo, ma non ci riesce e rimane orribilmente sfigurato…