Musica popolare
Cosa intendiamo esattamente con musica “classica” e musica “leggera”? Cosa le caratterizza? Noi siamo in realtà convinti che molta musica classica può essere considerata leggera, mentre certa musica cosiddetta leggera ci può risultare pesante. Nel mondo anglosassone si fa una distinzione un po’ più precisa: alla “classical music” si contrappone la “pop music”, cioé la musica popolare. E in effetti il contrario di leggero è pesante, non classico.
La musica classica è quella che ha fatto la storia della musica ed è riconosciuta universalmente come elemento caratteristico di una cultura e di una civiltà. Ma un brano può diventare un “classico” soltanto col tempo. Si tratta di musica appartenente alla storia, e non necessariamente “pesante”. Ad esempio Bach scriveva musiche da suonare al caffè per intrattenere allegramente i clienti, mentre Mozart ha donato una buona parte delle sue musiche a musicisti dilettanti che si dilettavano, appunto, a suonarla tra loro le domeniche. E le musiche di Beethoven venivano ascoltate dai giovani “ribelli” romantici dell’epoca, disdegnate dalla borghesia classicista.
Dovremmo forse parlare più correttamente di musica “colta” e musica “popolare”, dove il termine “popolare” non toglie nulla alla qualità della musica, ma definisce meglio il pubblico a cui è destinata: è cultura di massa, veicolata dai media secondo logiche di consumo. Ma che poi a sua volta può anche diventare “classica”: come si fa a non definire “classica” la produzione dei Beatles, dei Pink Floyd, o dei Queen?…
Non sembri quindi irriverente la citazione iniziale, la sigla televisiva di un “varietà” del sabato sera, resa celebre da Raffaella Carrà cinquant’anni fa. La stessa Carrà, con le sue coreografie e i suoi balli, ha rivoluzionato i costumi della società italiana, al di là del semplice “entertainment”. Anche le “Canzonissime” e i Festival di Sanremo, dopotutto, hanno contribuito alla cultura popolare, hanno segnato le nostre vite con le loro “canzonette”, la loro musica leggera o pop. Nomi come Lucio Battisti, Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Fabrizio De André, Luigi Tenco, Pino Daniele, Gino Paoli, Vasco Rossi, Paolo Conte, ma anche John Lennon, David Bowie, Michael Jackson, Elton John e tanti altri, che siamo soliti ass22ociare alla musica leggera, un giorno forse verranno ricordati come autori di brani classici. E se anche così non fosse, hanno comunque accompagnato le nostre vite e le nostre gioventù con le loro canzoni, che abbiamo cantato per generazioni. Grandi autori di liriche e di melodie che sempre, come diceva la Carrà, “il mondo canterà”. E su tutti, in questo scorcio tra i due millenni, si è stagliato il genio di Ennio Morricone che non smetteremo mai di ringraziare per le emozioni che ci ha regalato. Ma che musica, Maestro!
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