«Siamo orgogliosi di premiare Marco Bellocchio, uno dei grandi maestri del cinema italiano», dice Thierry Frémaux, delegato generale del Festival di Cannes. Dove la pattuglia italiana, dopo un anno di pausa, si presenta in forma.
Era ora che il nostro più stimabile maestro, l’81enne Marco Bellocchio, regista di Vincere e de Il traditore, ricevesse la Palma onoraria per la carriera, nella serata finale alla Croisette, il 17 luglio. «Non ho un minuto di tempo: sto girando e ho i secondi contati. Sono felice, però», dice al Giornale Bellocchio, che nella sezione Cannes Prémiere presenterà il suo atteso film Marx può aspettare. Un lavoro personale sul suicidio del fratello gemello di Marco, Camillo, che si tolse la vita prima di compiere trent’anni. E che adesso diventa un’indagine dolorosa. Una sorta di docufilm tra estratti delle opere di Bellocchio e conversazioni con persone vicine al suicida. Ancora e sempre I pugni in tasca, dunque.