Disagio e relatività
Forse è solo una coincidenza che sia Leonardo che Tenco nacquero da relazioni extraconiugali ed ebbero quindi un’infanzia diversa da quella dei propri coetanei; eppure le vite di molti di questi personaggi “fuori dal tempo” pare che avessero il destino segnato fin dall’inizio, che presero già da subito, dalla nascita, una direzione anomala.
Non solo celebrità o grandi artisti ma anche molte persone comuni, rimaste spesso nell’anonimato, si trovano in questa situazione atemporale (e spesso aspaziale). Alcune di esse approfittano della loro condizione per sfruttare nella vita capacità non comuni di inventiva e creatività e precorrere i tempi. Altri invece per questo sfasamento soffrono a livello sociale e psicologico, incompresi e disadattati in un mondo cui sentono di non appartenere. Ad esempio l’autismo, come ci ha mostrato il film “Rain Man” interpretato da Dustin Hoffman e Tom Cruise, piuttosto che una malattia è un fenomeno di disadattamento e di incompatibilità con la realtà circostante, che nasconde capacità intellettive straordinarie. Conosciamo grandi “star”, talenti che hanno brillato per la loro originalità, come Lady Gaga e Steve Jobs, che in gioventù sono stati vittime di bullismo o comunque non del tutto integrati nella società.
Perciò guardiamoci intorno, dedichiamo più attenzione e rispetto a chi ci circonda, anche e soprattutto a chi, più di altri, ci sembra a disagio nel proprio mondo.
Probabilmente queste persone percepiscono le varie dimensioni dello spazio-tempo senza rendersene conto, avvertono forse inconsciamente quella “relatività” che solo un secolo fa Einstein riuscì a dimostrare matematicamente con le sue formule. Oltre alle immaginarie figure bidimensionali di Abbott, oltre a noi, comuni esseri tridimensionali, potrebbero dunque esistere anche individui che vivono a più dimensioni, dotati magari di straordinarie capacità sensoriali che vanno oltre la nostra comprensione. Se fosse così, molti di loro vivrebbero di fianco a noi, li incroceremmo quotidianamente per strada, a scuola, al lavoro, senza renderci conto di avere così vicino, se non dei futuri artisti o talenti internazionali, almeno la prova vivente della teoria della relatività. Proprio qui, accanto a noi, senza bisogno di andare… lontano lontano.
(4 – Fine)
LONTANO LONTANO (Luigi Tenco)
E lontano lontano nel tempo
qualche cosa negli occhi di un altro
ti farà ripensare ai miei occhi
i miei occhi che t’amavano tanto
E lontano lontano nel mondo
in un sorriso sulle labbra di un altro
troverai quella mia timidezza
per cui tu mi prendevi un po’ in giro
E lontano lontano nel tempo
l’espressione di un volto per caso
ti farà ricordare il mio volto
l’aria triste che tu amavi tanto
E lontano lontano nel mondo
una sera sarai con un altro
e ad un tratto chissà come e perché
ti troverai a parlargli di me
di un amore ormai troppo lontano.