Alida Airaghi (Verona, 1953)
Le tue mille e mille cattedrali,
come le amo nei loro silenzi,
nel buio dei confessionali: altari
spogli e cupole pesanti,
le nicchie, i banchi in fila,
la pazza solitudine dei santi.
(da “Un diverso lontano”, Manni, Lecce 2003)