In Letteratura, scienza e natura umana McEwan individua il punto di convergenza fra le tre nella relazione fra specificità e generalità, osservando che se i battibecchi coniugali fra Odisseo e Penelope ci suonano ancora familiari è perché, a distanza di centotrenta generazioni, siamo il prodotto di quella medesima storia evolutiva che è la scienza a narrarci. Altro punto di convergenza, esplorato in L’originalità delle specie, è il ruolo fondamentale della priorità. Se Einstein giunse a elaborare in brevissimo tempo la sua teoria della relatività generale, sottolinea McEwan, fu per non farsi sopravanzare da David Hilbert. E ogni scrittore sa che «anche solo in misura minima, l’opera letteraria deve far progredire la nostra comprensione di noi stessi nel mondo». La comprensione, cioè, di quella paradossale costruzione di narrazione e scienza, che chiamiamo «Io» e che è al centro del saggio omonimo, già pubblicato da Einaudi e qui ricompreso. Come pure Blues della fine del mondo, sugli strumenti da mettere in campo contro ogni forma di oscurantismo, primo fra tutti la curiosità.
- Genere Critica letteraria
- Listino:€ 14,00
- Editore:Einaudi
- Collana:Frontiere Einaudi
- Data uscita:10/11/2020
- Pagine:130
- Formato:rilegato
- Lingua:Italiano
- Traduttori:Susanna Basso,Norman Gobetti
- EAN:9788806246310