Concerto per violino / Concerto grosso n.5

Compositore: Philip Glass, Alfred Schnittke
Direttore: Christoph von Dohnanyi
Interpreti: Gidon Kremer (violino)
Orchestra: Wiener Philharmoniker
Supporto: Vinile LP
Numero supporti: 1
Etichetta: Deutsche Grammophon
Data di pubblicazione: 10 febbraio 2017
EAN: 0028947969679
Rimasterizzazione 24-bit 96khz realizzata presso i mitici Abbey Road Studios partendo dei nastri originali e ristampa su vinile da 180 grammi.
Vinili di Philip Glass
Compositore statunitense. Dopo gli studi di violino, pianoforte, flauto e composizione a Baltimora e a New York, si perfezionò a Parigi con N. Boulanger. Accanto alla preparazione accademica, trasse vere e proprie illuminazioni da Ravi Shankar, dal quale apprese una diversa nozione del ritmo basata sulla successione di piccole unità, analoga a quella concezione «additiva» che in quegli anni altri compositori americani come T. Riley e S. Reich stavano mettendo a fuoco. Tornato negli usa, fondò un ensemble che avrebbe conquistato in breve notorietà internazionale. Dopo lavori ancora timidi come Two Pages per pianoforte e Music in Fifths per due pianoforti (1969), si addentrò col massimo impegno nell’orizzonte della musica ripetitiva; Music With Changing Parts (1970), Music in Twelve Parts (1974) e Another Look at Harmony (1977) costituiscono le tappe più significative. Nel 1976 su commissione del Festival di Avignone realizzò con Robert Wilson l’opera Einstein on the Beach, un successo mondiale cui seguirono Satyagraha (1980), articolata in una serie di quadri sulla vita di Gandhi, e Akhnaten (1983). Dopo il buon esito di questa trilogia teatrale la sua produzione si è volta a lavori del genere più svariato, come il Concerto per violino e orchestra (1987), Hydrogen Jubox sull’omonimo testo poetico di Allen Ginsberg (1990), The Voyage (1992), opera in 3 atti, o le abili sonorizzazioni che trasformano film di Cocteau come Orphée (1993), La Belle et la Bête (1994) e Les enfants terribles (1996) in un «remake» teatrale del cinema, una sorta di filmopera.

Vinili di Alfred Schnittke
Compositore russo di origine tedesca. Iniziò a studiare il pianoforte nel 1946 a Vienna; dal 1948 seguì gli studi di composizione corale all’istituto Gnesin di Mosca e nel 1953 entrò nel conservatorio della capitale, dove rimase fino al 1958. Compositore prolifico e duttile, conta nella sua vastissima produzione musiche per una sessantina di film, numerose musiche di scena e componimenti d’ogni genere (vocale, sinfonico, cameristico, sacro e profano). I lavori scritti fino al ’72 rivelano un influsso delle tecniche seriali, ma la I Sinfonia inaugurò quell’abile sovrapposizione e giustapposizione di differenti strati musicali che verrà definita «polistilismo». Pur incontrando la tenace opposizione degli apparati burocratici del regime sovietico, la sua musica venne eseguita da importanti solisti e direttori, sicché si configurò come simbolo di una nuova e più libera visione della vita e dell’arte. Con la I Sinfonia, il Quintetto con pianoforte (1972), di struggente malinconia, doveva propagare nel mondo l’interesse per la sua musica, capace di richiamare in vita con surreale destrezza le rimembranze stilistiche di Mozart, Mahler, Chopin e Cajkovskij, e con un’aura ancora più intensamente accattivante di evocare i canti dell’antica chiesa russa, delle musiche di strada e di consumo. Nell’insieme, la sua produzione comprende 7 sinfonie (1972-94), 5 concerti per violino, 2 concerti per violoncello, 4 quartetti per archi e una serie di deliziosi componimenti cameristici. Spiccano in modo particolare i lavori teatrali, fra cui il balletto Peer Gynt (1989), l’opera Vita con un idiota (1992), caustica e grandguignolesca rievocazione delle vicende biografiche di Lenin, e Dottor Faust (1995), un dramma a forti tinte che affonda nella prospettiva gotica e pregoethiana del racconto di Johann Spiess.