Silenzio: con quale altra parola vuoi raggiungermi? di Maria Borio

Maria Borio (Perugia, 1985)

 

Silenzio: con quale altra parola vuoi raggiungermi?

Al limite dell’aeroporto l’atmosfera è tutto
chiude i nostri mondi in un’ascissa che scende a terra
senza toccarla, porta il peso di tutto.

Con quale altra parola vuoi toccarmi?

Il sudore è l’unico segno dalla carne al plexiglass
dal plexiglass al vento dell’hangar.
Diventa nodi trasparenti
forme di cristallo tremano sotto le ali.

Con quale altra parola cerchiamo di vivere per sempre?

La stella vecchia mangiava la giovane ma poi è morta
e cadendo è diventata una scia senza colpa.

Appoggiamo la testa al finestrino, perdiamo l’intimità.
Solo schegge fluorescenti dall’orizzonte al cervello.

E allora toccami silenzio, fammi male.

(Da Trasparenza, interlinea, 2019)