Inaugurazione mostre Secretum e Plique à jour

La galleria Micro Arti Visive di Paola Valori riapre i battenti

Sobrio, elegante e in bianco e nero, questo lo stile con cui la Galleria Micro Arti Visive riparte dopo i lunghi mesi di chiusura forzata. Un periodo in cui però, ha continuato a essere un punto di riferimento, sollecitando con una finestra quotidiana sull’arte, il suo pubblico alla visione, seppur a distanza della Bellezza.
Si inaugura giovedì 8 ottobre alle 18.00 con due mostre, e due artiste, Alessandra Maxaculi e Paola Casalino, entrambe legate da un nodo a doppio filo che le vede interpretare la realtà, pur con medium differenti, in modo onirico, surreale.
I lavori dell’italo-greca Alessandra Maxaculi, saranno visibili con una modalità originale attraverso un progetto di più ampio respiro curato da Paola Valori, dal titolo “Talent Exchange”. Non sarà una semplice esposizione, bensì un ciclo di mostre che, nella sala più grande degli spazi di Micro, vedrà alternarsi tre percorsi ognuno per un mese, fino a dicembre. Si inizia con “Secretum” una serie di opere a incisione.
Parallelamente, Paola Casalino, negli spazi attigui e con una esposizione più breve della durata di una settimana – inserita nell’ambito di WEFO2020, weekend fotografici della Capitale – permette di assaporare una  piccola ma intensa mostra con il ciclo di scatti “plique à jour”, una interessante raccolta fotografica di un’artista che si esprime a tutto tondo, dalla fotografia alla pittura, al design.
I monocromi di Alessanda Maxaculi compongono un mosaico suggestivo di disegni, schizzi e incisioni. È una ricca produzione di opere, che ricalcando lo stile dei bulini, delle chine e delle incisioni rinascimentali, pensiamo a Durer, in alcuni casi, si raccoglie in realtà intorno a due colori, il bianco e il nero. Attraverso la miscela resa in modo suggestivo, di queste due sfumature, l’artista traduce un mondo parallelo che ha saputo sapientemente costruire con forme sfuggenti e trame imprecise. Traspare così un senso di irrealtà da queste forme quasi astratte e evocative, che affascina e incanta. Lo sguardo di Alessandra Maxaculi si rivela quindi attraverso un stupore chiaroscurale quasi fiabesco.
Si rifanno invece alla tecnica pittorica antica francese, plique à jour le opere fotografiche di Paola Casalino, dove i corpi femminili, i nudi, resi ancor più effimeri con l’uso manipolativo delle tecniche digitali, esprimono un’essenza sfuggente, svuotate come sono dal colore che in precedenza le caratterizzava. Sono sagome, quasi un semplice tratteggio che ricordano sia le “Danzatrici” disegnate da Antonio Canova che, in età più moderna, la fotografia minimalista ma senza la componente polemica dell’incomunicabilità dell’età contemporanea. Qui è più presente il linguaggio del femminile, è la donna, il suo corpo soave, un corpo che vuole rimanere leggiadro, senza peso. Un corpo che è anima, distante da quella dicotomia anima-corpo che in epoca antica i filosofi greci vedevano compresenti nell’essere umano.