Alida Airaghi (Verona, 1953)
IV
Consolante il ricordo di noi
mi si affaccia,
se nello specchio ritrovo
il profilo imparato a memoria,
sul letto la traccia
del corpo abbracciato,
dal soffitto oscillante un filo
di ragno
avvolge nel velo la storia
che è stata la nostra.
Nostra stanza,
mio tempio ora zitto:
mio cielo mio scoglio
e deserto.
Non voglio non volo,
ancora non provo.
(da Rime e varianti per i miei musicanti, di prossima pubblicazione presso l’editore Marco Saya)