Dal 20 Novembre 2020 al 13 Dicembre 2020
PARMA
LUOGO: Museo d’Arte Cinese ed Etnografico
INDIRIZZO: viale San Martino 8
ORARI: da martedì a sabato dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19. La domenica dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 19
CURATORI: Chiara Allegri
ENTI PROMOTORI:
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Con il patrocinio del Comune di Parma
COSTO DEL BIGLIETTO: intero € 3, ridotto under 18 € 1.50
TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 0521 257337
E-MAIL INFO: info@museocineseparma.org
SITO UFFICIALE: http://www.museocineseparma.org
I corpi sono come le tele degli artisti. Accolgono forme e colori. Poi si mostrano e parlano. Il loro è un linguaggio forte e antico. Attraverso i disegni sulla pelle gli uomini si sono passati per millenni preziose informazioni: l’appartenenza a una tribù, il rango sociale, la volontà di attaccare il nemico, l’imminenza di un “matrimonio” o di un’iniziazione, un sentimento profondo come il lutto o semplicemente la propria diversità.
Il progresso, che spesso cancella la civiltà, sta cancellando dal pianeta, insieme a tante lingue e metodi espressivi, questa nobile forma di linguaggio. I popoli che parlano col corpo si estinguono per volontà politiche precise.
Il Museo d’Arte Cinese ed Etnografico di Parma da tempo è impegnato a salvare le culture nate prima della tecnologia, cresciute nell’isolamento, mai contaminate e ora violentate e disperse. Il matrimonio con il fotografo Arturo Delle Donne, – “Io amo indagare la diversità culturale, una diversità che lentamente e silenziosamente scompare” – ci dice –, era inevitabile. Così è nata la mostra “TRIBES, The last breath on earth” che si terrà a Parma, nella sede del museo dei missionari saveriani, dal 20 novembre al 13 dicembre 2020.
L’artista recupera da Papua Nuova Guinea, Amazzonia, Australia, Etiopia, Perù, Burkina Fasu, Nuova Caledonia, riproducendoli con scrupolo e precisione sui volti di studenti, operai, giovani laureati, gente presa a prestito dalla quotidianità di massa occidentale, potenti stilemi tribali. “In questo progetto – spiega – ho utilizzato un tipico stile fashion della fotografia per sottolineare l’analogia che c’è tra il vestirsi per il mondo occidentale ed il truccarsi per le popolazioni indigene”. “Non è un caso – racconta Padre Alfredo Turco, direttore del Museo d’Arte Cinese ed Etnografico – che le immagini di Delle Donne, saranno esposte in uno spazio contiguo alla mostra in corso ‘Mode nel mondo’, oltre che nel nostro spazio dedicato alla collezione permanente, a testimonianza della nostra centenaria missione volta a custodire e valorizzare le culture extraeuropee”.
“È significativo – suggerisce Chiara Allegri, vice direttrice del Museo e curatrice della mostra – che nel momento in cui i corpi delle tribù vengono ridotti al silenzio, nel nostro mondo l’Uomo vada riscoprendo il linguaggio del corpo come strumento per comunicare con gli altri. Quasi un macabro paradosso. Mentre i popoli che da secoli praticano la pittura corporale, l’inserimento del disco labiale, body piercing e body modification si stanno estinguendo, nella società occidentale queste antiche pratiche vengono scoperte e fatte proprie senza conservarne o rispettarne le origini. Tatuaggi e piercing sono gli eredi di ‘parole antiche’. Le parole dipinte”.
Arturo Delle Donne
Laureato in biologia e Ph.D. in ecologia, artista, fotografo professionista, direttore della fotografia, regista, inizia la sua attività professionale con il reportage pubblicando diversi servizi su riviste specializzate come Gente Viaggi, Mondo Sommerso ed Aqva, alcune sue foto sono state pubblicate da Whitestar/National Geographic specializzandosi poi in fotografia di moda.
È docente a contratto di fotografia presso l’Università di Parma e consulente per la divulgazione scientifica per la fondazione Reggio Children.
Ha al suo attivo una ventina di mostre personali nazionali ed internazionali e diverse campagne pubblicitarie.
Ha pubblicato una decina di libri di fotografia e nel 2019 vince a Taormina il TaoAward per la fotografia di moda.
Dal 2005, in collaborazione con la Solares Fondazione delle Arti di Parma, ha iniziato un progetto fotografico “Closer Portraits” con più di 80 ritratti di personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura tra cui Wim Wenders, Mario Monicelli, Ernest Borgnine, Bernardo Bertolucci, Daniel Pennac, Michelangelo Pistoletto, Hanna Schygulla, Edoardo Galeano, Gerard Depardieu, Emir Kusturica, James Ivory, Peter Greenaway e tanti altri.
Nel 2009 partecipa ad una spedizione imbarcandosi da Southampton sulla nave RRS Discovery per un reportage sulle ricerche in campo climatico con la Environmental Ocean Team.
Nel 2016 collabora per le riprese del documentario “Pope Francis – A MAN OF HIS WORD”, con la regia di Wim Wenders. Grazie a questa collaborazione nell’ottobre del 2017 ha filmato le operazioni di soccorso dei migranti a bordo della Nave CP941 “Diciotti” della Guardia Costiera.