Si, No e lo psichiatra

Due parole sul referendum.

Ha vinto il Si, quindi la volontà popolare nelle urne, ha deciso la riduzione di circa 350 parlamentari.

Che succede ora?

NULLA

Ci spieghiamo.
La riduzione in sintesi farà risparmiare un po’ di denari ( non molti ) ai contribuenti ma ai fini del processo della funzione legislativa non ci sono variazioni per ora: la fiducia al governo deve essere votata da ambedue le camere e le leggi continueranno ad essere rimpallate tra camera e senato ogni volta che l’iter legislativo subisce modifiche. Tempo perso e governabilità limitata di conseguenza.

Insomma Stranamore ha l’impressione che il popolo italiano si sia solo, in questo modo, “vendicato” della classe politica “mangiona”.

Oddio ci può anche stare, ma la riforma vera del bicameralismo perfetto non viene minimamente impostata, si rimanda a leggi future.

Tutto ciò ci lascia interdetti.

E qui dobbiamo tornare per forza al passato e ricordare anche se non amiamo Renzi che la sua riforma rifiutata dal popolo nel famoso referendum invece riusciva in questo intento: riduzione dei costi con l’abolizione dei senatori eletti, la fiducia al governo sarebbe stata votata solo dal parlamento e il senato diventava una camera “bassa” come hanno le democrazie di tutto il mondo dove non esiste un bicameralismo perfetto come in Italia. Mi fermo chiunque può trovare informazioni su internet se vuole approfondire.

Ma una domanda mi viene spontanea da fare agli elettori: avete capito cosa avete votato?

Prima rifiutate la riforma Renzi con riduzione dei costi di 400 senatori una vera riforma e invece poi votate a favore della riduzione di 350 parlamentari…

Ma uno psichiatra no?