l fascino millenario di Cipro, cuore del Mediterraneo e ponte tra Oriente e Occidente, è protagonista della mostra internazionale Cipro. Crocevia delle civiltà, che fino al 20 settembre si tiene ai Musei Reali di Torino, realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino e curata da Luca Bombardieri, docente di Archeologia cipriota presso l’Ateneo torinese, ed Elisa Panero, curatrice delle collezioni archeologiche dei Musei Reali.
La mostra vuole essere un’occasione di approfondimento sull’isola, la mitica culla di Afrodite, crocevia di scambi commerciali e approdo di culture differenti in cui si forma la moderna concezione del mondo mediterraneo. Il percorso si delinea intorno alla più importante collezione cipriota italiana, quella dei Musei Reali di Torino, ad oggi largamente inedita, e sarà arricchita da prestiti unici per la prima volta in Italia provenienti da illustri istituzioni straniere, tra cui il British Museum di Londra, il Metropolitan Museum of Art di New York, il Fitzwilliam Museum di Cambridge, Medelhavsmuseet di Stoccolma, il Kunsthistorisches Museum di Vienna e il Cyprus Museum di Nicosia.
Le collezioni cipriote dei Musei Reali costituiscono un nucleo pressoché unico nel panorama dei grandi musei europei. Il Museo di Antichità di Torino conta infatti più di 1.000 reperti, frutto di donazioni avvenute a partire dal 1847 sotto il console del Regno di Sardegna Marcello Cerruti e, soprattutto, grazie agli scavi condotti da Luigi Palma di Cesnola, console americano sull’isola ma torinese di nascita e da suo fratello Alessandro. Tale raccolta è paragonabile per importanza scientifica e varietà alla grande collezione del Museo Egizio di Torino, di cui rappresenta un ideale contraltare mediterraneo. La raccolta torinese costituisce nel contempo l’alter ego della collezione cipriota allestita al Metropolitan Museum of Art di New York dallo stesso Luigi Palma di Cesnola, in veste di primo direttore.
L’esposizione si modula su un percorso che parte dal collezionismo e dalla ricerca erudita ottocentesca a Torino e in Europa, delineando il contesto culturale che ha portato al formarsi della collezione del Museo di Antichità. Attraverso sette sezioni tematiche, che permettono di inquadrare i materiali archeologici nella storia e nel mito legato all’isola, la narrazione ritorna nella capitale sabauda con i più recenti aggiornamenti e le linee di ricerca dell’archeologia scientifica attuale. Largo spazio sarà dedicato anche alle collaborazioni con le istituzioni torinesi come il Museo Egizio, l’Accademia delle Scienze, l’Archivio Storico dell’Università, il Museo di Anatomia e il Museo di Antropologia ed Etnografia, oltre al Museo Camillo Leone di Vercelli.
Per tutte le informazioni potete visitare il sito ufficiale dei Musei Reali di Torino.