Antonella Anedda (Roma, 1955)
La stanza è vuota
La stanza è vuota.
Il corpo diminuito nella sera.
Il viso nel vetro del lenzuolo.
Due mele sopra il tavolo scintillano.
Parlano mitemente
la loro lingua di sfere.
…
Correte nuvole alla notte
fatela entrare nel vestito appeso
che lo scuota come se avesse i seni
nuvole infittitevi a buio. Raffiche
trasformatela in fretta.
(da Dal balcone del corpo, Mondadori, 2007)