Gabriele Frasca (Napoli, 1957)
di tutto questo niente. questo niente
di tutto questo niente. questo niente
addosso. come un corpo. questa veste
che stinge. sciupa. smaglia fra le leste
unghie degli anni. queste luci spente
inesorabilmente. questa mente
forata e querula. di tutte queste
ore rincorse a farne specchio e teste
per le trascorse e immerse. resta niente.
come la spugna tutto si contiene.
si sputa. si riassorbe. mentre il siero
che ci sommerge ingrossa. e al dopo viene
un dopo. un niente al niente. finché intero
lento sovviene il gusto dell’insieme.
mastice cieco. che anima il pensiero.
(da Lime, Einaudi 1995)