IL CONFINE, di Don Winslow
Winslow in questo libro descrive quella che è la sua idea di lotta al narco traffico, suggerendo di non colpire le figure apicali dei cartelli, ma bensì di seguire l’enorme flusso monetario che dagli Stati Uniti raggiungono il Messico. Come lui ci rappresenta infatti “gli oppiacei vengono presi per sconfiggere qualsiasi tipo di dolore, fisico, emotivo ed economico e non ci sarebbe alcuna produzione di droga in Messico se non fossero i consumatori di Wall Street”. Per raccontare questa sua visione, Don Winslow utilizza il suo classico stile narrativo iper realistico, per esempio a volte romanzando fatti realmente accaduti (come la Strage di Ayotzinapa), altre volte citando morti per overdose di attori famosi (Philip Seymour), infine descrivendo sotto falso nome personaggi molto attuali (per esempio un presidente alla casa bianca che fa politica su twitter e minaccia di costruire muri col confine messicano ….). E’ anche un libro politico che tratteggia con inesorabile oggettività una Società americana corrotta nella politica e malata terminale, facendo una descrizione minuziosa a partire dal tossico più disperato, fino al centro del potere politico ed economico. Anche gli scenari completano alla perfezione la storia, evidenziando un Messico descritto nei minimi particolari: la paura della povera gente, la polizia corrotta, i cadaveri appesi ai tralicci o fatti a pezzi per le strade, di contrasto con i party lussuosi dei narcos a base di cocaina, alcol e prostitute. C’è poi il mondo delle carceri raccontato come attraverso una telecamera: gli equilibri tra bande, i codici, i tatuaggi e le strategie per avere protezione da fuori.
Insomma un libro dalla mole imponente ma l’attesa dell’epilogo non è mai stata così piacevole.
Don Winslow, ex investigatore privato, uomo di mille mestieri (tra cui il regista, l’attore e la guida nei safari), è autore di molti romanzi che lo hanno consacrato come uno dei nuovi maestri del crime e del noir contemporanei.
Einaudi Stile libero ha pubblicato, tra gli altri, L’inverno di Frankie Machine (2008), diventato un vero e proprio caso letterario, Il potere del cane (2009), La pattuglia dell’alba e La lingua del fuoco (2010), Le belve (2011, stesso anno in cui esce Satori, per Bompiani), da cui Oliver Stone ha tratto l’omonimo film. Nel 2012, sempre per Einaudi Stile libero, è uscito I re del mondo, prequel di Le belve. L’anno successivo esce Morte e vita di Bobby Z, da cui è stato tratto il film Bobby Z – Il signore della droga, diretto da John Herzfeld con protagonisti Paul Walker, Laurence Fishburne e Olivia Wilde.
Un nuovo ciclo, che vede protagonista l’investigatore Franck Decker, è stato inaugurato nel 2014 con Missing. New York (Einaudi Stile Libero). Nel 2015 esce Il cartello (Einaudi); nel 2016, London Underground, il primo romanzo, di una serie di cinque, che ha come protagonista Neal Carey e L’ora dei gentiluomini (Einaudi). Nel 2017 esce Corruzione e Nevada connection, sempre per Einaudi; nel 2018 esce Lady Las Vegas. L’autore ha ricevuto nel 2012 il prestigioso Raymond Chandler Award, il premio letterario istituito da Irene Bignardi nel 1996 in collaborazione con il Raymond Chandler Estate dedicato alla scrittura noir che ogni anno laurea un maestro del genere.
Traduttore: Alfredo Colitto
Editore: Einaudi