“La verità è un mare di fili d’erba che si piegano al vento, vuol essere sentita come movimento. E’ una roccia solo per chi non la sente e non la respira”. Cita Guerreri/Carofiglio…
L’avvocato Guido Guerrieri si trova alle prese con la difesa di un figlio di una ex fidanzata comparsa e scomparsa nella sua vita venticinque anni fa. L’incontro è preceduto da una lunga riflessione su cosa voglia dire tutto quel tempo trascorso nel silenzio fra i due. Due che fino a poco prima di rincontrarsi non pensavano di avere un “passato” e un “presente”, ma che nel momento in cui si ritrovano scoprono una vita corsa parallela a pochi centimetri di distanza. Ma la storia narrata ne “La misura del tempo” è quella di un filo di nylon.Lo si vede a fatica, è trasparente. Ma è di quelli che si fa più fatica a recidere , soprattutto a mani nude, soprattutto se quelle mani, e te stesso, le preservi opponendole ad un sacco da boxe. E in equilibrio su questo filo immaginario scorre la storia. Torna, Lorenza, a chiedere assistenza per il figlio, Iacopo, una vita al margine del limite, accusato di omicidio, la colpevolezza che porta tatuata in fronte.
Credevo davvero all’innocenza del mio cliente? Credevo a quello che lui e Lorenza mi avevano raccontato? “Stavo quasi per mettermi a ragionare con me stesso, per risolvere la questione prima di parlare. Poi mi dissi che era una cattiva idea.”
Accetta il caso, Guerrieri, e accetta con esso i ricordi sfrangiati, scontornati, richiamati da un gesto, una parola, una riflessione. Alternati all’oggi, al processo e al tribunale, alla ricostruzione degli eventi, agli stati d’animo, alla messa in fila dei turning points della vita. Oltre quell’ubriacatura di infantilismo, di inconsapevolezza, ma anche, a momenti, di sfuggente e dunque autentica, pura felicità.E giunti alla fine, ci si chiede come si possa rivestire contemporaneamente due ruoli completamente opposti.Già, perche Gianrico Carofiglio lo fa.Da ottimo avvocato difensore, ci racconta, qui, più storie.Tutte plausibili.Da ottimo pubblico ministero, ce ne restituisce una.Quella possibile.
C’è in Carofiglio un gusto per la scrittura più antico di quello che lo stesso autore riconoscerebbe a sé stesso, un sentore di qualcosa di lontano eppure vicinissimo al comune sentire di ogni essere riflessivo. Tutto parte da una delle questioni più indagate in filosofia, il tempo.
Editore: Einaudi
Collana: Einaudi. Stile libero big
Anno edizione: 2019
In commercio dal: 5 novembre 2019
Pagine: 288 p.