Parlando con un amico che collabora al nostro blog mi ha colpito un termine associato ad una persona di sua conoscenza e che io conosco da “lontano”.
Non è un coatto afferma il mio amico.
Mi è venuto spontaneo non concordando, considerare cosa si intende con questo termine.
In passato il coatto era un personaggio Pasoliniano, che non aveva “la forma giusta” negli abiti, nel linguaggio, nella nascita, nella frequentazione, nel luogo di abitazione, nella classe sociale.
Al mio amico più giovane di me e forse piu facile a sposare gli stereotipi, non tanto per scarsa inteliigenza ma per personale inclinazione rispondo cosi.
Oggi io vedo invece una na nuova tipologia di “coatti”.
Il nuovo coatto ha bisogno di sentirsi integrato nella forma, in primis, perché questa società odierna si basa molto sull’immagine.
Poi è capace di parlare del nulla senza saper nulla di un argomento.
Si veste e vive in maniera eccessiva, spende, fa finta di capire di vino e cibo (fanno tanto trend…).
Ma soprattutto è volgare negli intenti e nell’anima attraverso un contatto edonistico col prossimo.
Edonisno, egocentrismo, forma eccessiva, vaghe cognizioni culturali ma tanta presunzione…