Effetto “madeleine“
La mutazione in atto non è necessariamente negativa. O perlomeno non ha solo aspetti negativi. Le auto di oggi, ad esempio, sono (o dovrebbero essere) più sicure e meno inquinanti proprio grazie ai nuovi standard e alle nuove tecnologie.
Inoltre, grazie a internet e a motori di ricerca come Google o siti come Wikipedia, oggi è disponibile in pochi minuti qualunque informazione che un tempo richiedeva intere giornate di ricerca nelle biblioteche. Gli e-book ci permettono di racchiudere in pochi centimetri intere librerie che nel formato tradizionale non troverebbero posto nelle nostre case. Abbiamo sempre più informazione condensata in spazi sempre più ridotti.
Lo stesso vale per le raccolte musicali. Ho già accennato al vantaggio degli aggeggi che, analogamente agli e-book, ci consentono di salvare, ascoltare e guardare centinaia di brani musicali e video che non potremmo accumulare coi vecchi supporti di una volta, dischi in vinile o nastri magnetici. Con l’avvento delle musicassette si era avuto un leggero miglioramento, se non altro potevamo trascorrere dai trenta ai quarantacinque minuti (la durata di un lato della cassetta) senza dover cambiare disco a ogni canzone. Ma la precarietà era sempre in agguato: dopo qualche mese di ascolto, il nastro immancabilmente si aggrovigliava e spesso non si riusciva più a riavvolgerlo nemmeno con la mitica penna Bic, perdendo così per sempre tutte le musiche registrate. Per fortuna, ho poi recuperato su YouTube vecchie canzoni della mia infanzia e giovinezza, molte delle quali non avevo più riascoltato da allora. E, come la madeleine di Proust, riascoltarle mi ha fatto l’effetto di un viaggio nel tempo (perduto), riportandomi indietro di quarant’anni o più e facendomi riprovare le stesse sensazioni di allora.
Eppure tutta questa abbondanza, questa accessibilità immediata in poco tempo e in poco spazio, alla fine rischiano di sminuire il “sex-appeal” di ciò che otteniamo così agevolmente. Come una donna di facili costumi diventa meno attraente rispetto a una dama schiva e inafferrabile, così informazioni troppo disponibili possono perdere interesse e valore per chi le cerca. L’oro è prezioso perché raro e difficile da trovare. Da quando posso ritrovare facilmente su YouTube tutte le canzoni della mia gioventù, la facile disponibilità ha fatto loro perdere l’effetto proustiano della madeleine.
Un giorno mi convertirò anch’io agli e-book, così come mi sono già convertito da tempo ai nuovi formati musicali. Sebbene ancora legato ai vecchi libri di carta, riesco ugualmente ad applicare su di essi un concetto piuttosto moderno e tecnologico: quello dello “zapping”. Come si salta da un canale all’altro della TV a seconda di quello che viene proposto, così io non leggo mai un solo libro alla volta. Sullo scaffale accanto alla poltrona ci sono sempre almeno tre o quattro (a volte cinque) libri in corso di lettura, col segnalibri infilato tra le pagine. E così come l’ascolto musicale dipende dallo spirito del momento (melodica o ritmica, a seconda dell’umore triste o allegro), allo stesso modo nella lettura salto da un libro all’altro – anche nel corso di una stessa serata – e, in base allo stato d’animo del momento, apro il romanzo moderno, oppure il saggio storico, o quello scientifico, o magari un classico della letteratura.
Uno “zapping” virtuale tra i libri dunque, in linea con l’orizzontalità moderna, con la stessa leggerezza con cui al Politecnico passavo dal cucchiaio al quartiere urbano. Forse, da buon figlio di questa società post-industriale, sorvolo in superficie senza scendere in profondità, più incline a conoscere poco su molte cose che ad approfondire molto su pochi argomenti. Il mio grande dubbio, a questo punto, è se poi finirò anch’io per non sapere più niente. Ma riguardo a tutto.
(4 – Fine)