George Byron (Londra, 1788 – Missolungi 1824)
Ella splendida incede, come notte
Di limpido immenso e cieli di stelle,
E tutto il meglio di oscuro e di luce
Negli occhi e nell’aspetto suo rifulge:
Dolce in quel tenero chiarore
Che il cielo nega allo sfarzo del giorno.