Juan Ruiz (Alcalá de Henares, ca. 1283 – Hita, Guadalajara, 1350)
Amami
Amami come sai, con l’ansia del possesso
col brivido dell’unghia,
nella carne nell’ansimo nell’urto
dei corpi nel gemito nell’umida penombra
del tuo estuario e del nostro abbandono.
Regalami un’ora o una vita
che sia eterna.