Perle di Medicina
“Sapore di muschio”
16 agosto.
Mi hanno detto che ci sono le stelle,cadenti.
Basta guardare con pazienza il cielo senza mai togliere lo sguardo che prima o poi ne vedi una e anche più di una .
Ma alla prima, solo alla prima che vedi, devi subito all’istante esprimere un desiderio, breve, ma incisivo, molto profondo.
Vedo-formulo.
Ma è una impresa se il cielo è nero e infinito quella sera.
Il caicco dondola lentamente in poppa, e con lui, dondola anche la volta stellata.
Mi sento un po’ uno scemo con gli occhi in sù.
Ma ho una idea diversa: invece di esprimere un desiderio solo dopo che ho vista la stella così breve che vola via nel cuore come un soffio, sai che faccio ? Il desiderio lo penso prima, bello e pronto.
Non ve lo potrei dire cari lettori, ma per Voi farò uno strappo, questioni sapete di privacy, ma ve lo dico anche perchè troppo ispirato.
E lo esprimo a voce forte e chiara alla solitudine di quel mare che mi circonda.
Recito così un po’ impaurito: “ Se mi ama veramente ora a poco vedrò cadere una stella”.
E così avvenne dopo poche secondi. Fu una meteora luminosa prima, poi più lontana discendente a capofitto nell’orizzonte fino a cadere in mare.
Meraviglia !
Prodigio !
Non ci posso credere ! Ha funzionato !
Ricordo che ero più emozionato per la stella appena apparsa alla mia sfida, che la domanda che avevo posto al cielo.
Il caicco ora è fermo, anche il vento è sparito.
Arriva lei silenziosa, come un fermo immagine.
Un abito leggerissimo e profumo di muschio.
Si è seduta lontana, e non è quì per parlare con me, ma per ascoltare il mare, la costa lontana, i fuochi che devono cominciare a mezzanotte.
Sono agitato.
Non sto bene.
Quanto sole senza tregua ho preso in questi giorni, e adesso sono tutto infiammato con un eritema diffuso su tutto il corpo. La protezione 15 troppo bassa.
Prurito terribile, ho la pelle a carta geografica. Tutta una eruzione vulcanica.
Ho messo varie creme da oggi, ma stasera sono un tizzone.
Mentre lei sorseggia silenziosa un calice di Salina bianco ghiacciato servito dalla nostra ogni presente stuart in maglietta bianca con stemma, gonna blu e capelli legati, mi chiedo:
“ci provo ?”
Un attimo. Così combinato ? Sembro un lebbroso. La pelle è arrossata, gonfia, pruriginosa inverosimilmente,
Sono tutto infiammato, ho dolori anche ai piedi, alla schiena, e debolezza alle gambe.
Mi alzo lentamente dal divanetto di prora, lascio il profumo di muschio, il mare immobile, le parole non dette, e raggiungo la mia solitaria cabina in poppa.
Apro la busta porta medicine.
Frugo, eccolo Radium Bromatum 30 CH granuli, subito 5 granuli, poi domani ho un tubo alla 5CH, 3 granuli ogni ora. Ho anche Urtica urens 5CH granuli. Tre granuli subito.
Afferro la crema alla Calendula gel, e me ne spalmo abbondante, con un istantaneo senso di sollievo e freschezza. Ahhhh…
Metterò domani una delle mie magliette di cotone ricordo dei viaggi passati, niente sole e niente bagni a mare, e tanta acqua e dieta leggerissima, solo frutta.
Ore 8am, colazione, si avvicina e mi chiede scusa per il suo silenzio della sera precedente. “Per carità anch’io volevo star solo”.
Dico trattenendo il fiato: “Stasera le va di venire a mangiare un boccone eoliano, ho tante cose da dirle, se le va di ascoltarmi…. Ci portano a riva, al porto col tender”.
“Volentieri, quì in caicco non c’è molto da fare, almeno a Panarea troviamo un po’ di movida”.
“Allora ok alle 20 vestiti in un certo modo….”.
Poi girandosi per scendere la scaletta in mogano, mi chiede: “Si chiama scusi ? Non ricordo più il suo nome”.
Fine prima puntata.
Prof Gaetano-Maria Miccichè
Medico Omeopata
Roma