Nella calda estate del 1931, un’estate paragonabile a questa che stiamo vivendo, l’omicidio della duchessa Adriana Musso di Camparino mette in subbuglio l’alta società napoletana, non solo per l’alto lignaggio della vittima, moglie in seconde nozze del vecchio Duca di Camparino, ma anche e soprattutto per la relazione esistente, e mai celata, tra la signora e un influente giornalista del Roma, Mario Capece.
Conduce le indagini il commissario Ricciardi, della squadra mobile della Regia Questura di Napoli, coadiuvato, come sempre, dal brigadiere Maione.
Diverse le persone che avrebbero avuto interesse a eliminare la duchessa Adriana; tra questi il marito, ormai in fin di vita, sconvolto dai tanti tradimenti perpetuati dalla moglie, e che si sarebbe potuto avvalere come esecutrice materiale del delitto della fida e robusta Concetta, sua governante da sempre. Per le stesse ragioni, suo figlio, Ettore, avrebbe desiderato la morte della matrigna. Anche il suo amante ufficiale, il giornalista Capece, avrebbe potuto decidere di uccidere la donna, in un impeto di folle gelosia.
Queste tre ipotesi rovinano il sonno al vice questore Garzo: il superiore di Ricciardi trema al pensiero di un duca o di un influente giornalista in manette!
Le indagini portano successivamente a delle nuove possibili soluzioni, nel caso avvalorate dalle confessioni, più o meno convincenti, dei possibili colpevoli.
Quando sembra che il giallo sia completamente risolto, Ricciardi, non sentendosi pienamente soddisfatto, continua le indagini.
Si arriva, quindi, solo nelle ultimissime pagine del romanzo alla ricostruzione completa e corretta dei tragici fatti che hanno portato alla morte della duchessa.
La storia incentrata sulla relazione tra un giornalista e un’affascinante signora dell’alta società, ricorda un fatto di cronaca nera dei primi anni ’80: l’omicidio della signora Anna Grimaldi, facoltosa esponente della Napoli bene, che all’epoca intratteneva una relazione con il giornalista del Mattino Ciro Paglia. Dell’omicidio fu accusata la moglie del Paglia, la giornalista Elena Massa che riuscì, nei vari gradi di giudizio, a dimostrare la propria innocenza. Le indagini si intrecciano con una bella storia, quella della gelosia dell’ormai maturo brigadiere Maione nei confronti della moglie Lucia; elemento scatenante di questo sentimento, un’osservazione di Lucia sul fisico magro del fruttivendolo Ciruzzo: osservazione più che sufficiente per scatenare la reazione di Raffaele Maione che si concretizza in una dieta severissima e in un atteggiamento scostante nei confronti della moglie.
E’ una situazione che, in piccolo, ricorda la storia di Sabato, domenica e lunedì.
Anche in questa storia, Ricciardi “manipola” la verità finale per fare giustizia sostanziale e non solo formale.
Editore: Fandango Libri
Anno edizione: 2009
In commercio dal: 30 aprile 2009
Pagine: 416 p., Brossura
EAN: 9788860441249