Lo stile è quello della “grande bellezza” di Sorrentino, la terrazza diventata una spiaggia, “la colonna sonora” vira da “a far l’amore comincia tu” a “l’inno di mameli”, le cubiste sono più o meno volgarmente le stesse, personaggi felliniani si aggirano attorno al nostro ministro delle “interiora” ormai più bravo di jepp gambardella: lui non si accontenta di andare a tutte le feste, lui vuole essere il re di tutte le feste.
Lo è diventato, grazie all’aver capito e poi intercettato la pancia o meglio… le interiora di un Italietta sempre più impaurita e incapace di proiettarsi nel futuro. Un’ Italia mediocre che della mediocrità fa vanto, incapace di capire…
A Stranamore scappa questa citazione: “Se è vero che l’intelligenza salverà il mondo, più mi guardo attorno e più capisco che siamo fottuti…”