Una breve considerazione sulla Sea watch e gli avvenimenti che hanno portato all’arresto della 31enne ragazza tedesca capitano della Sea watch 3. Ovviamente molta stima per la sua determinazione, ma non ci è piaciuta la forzatura di dover a tutti i costi sbarcare in un porto italiano. Il mare non era in tempesta e le persone in difficoltà sono state comunque sbarcate per essere condotte al pronto soccorso. Nei 17 giorni che si è stati fermi davanti le coste italiane si poteva raggiungere la Francia o la Spagna o la Grecia. Si è voluto da parte di questa Ong creare il caso. E questo sulla pelle dei 40 poveracci. Le regole che vigono in Italia possono non piacere, per primo a chi scrive, ma non per questo non vanno rispettate. Poi si combatte per cambiarle ma non in questo modo. Non si fa politica sulla pelle degli emigranti. Da una parte e dall’altra è deprecabile. I giorni passati sulla nave sono responsabilità della capitana.