Fatte le debite distanze politiche e caratteriali tra Renzi e DiMaio, rimangono tutte le somiglianze nella gestione del movimento/partito. Non esiste dissenso. Chi lo fa è fuori. Non si assumono responsabilità e disconoscono la realtà dei fatti e la colpa delle disfatte è di chi vota che non ha capito
Renzi a dir la verità poi si è dimesso. DiMaio, ha voluto la farsa della votazione su Rousseau ed è imperturpabilmente rimasto al suo posto. 6 milioni di elettori fuggiti non hanno dato effetto.
Ora Dibba (Dibattista) infatti accusa DiMaio non tanto velatamente di essersi “imborghesito” e di tenere alla poltrona in un suo libretto “estivo” (POLITICAMENTE SCORRETTO Paperfirst).
Sara così?