Lasciare Huawei senza acceso ai servizi Android di Google è un rischio per la sicurezza di tutti, anche dei cittadini americani: così il colosso di Mountain View sta cercando, secondo il Financial Times, di convincere il governo degli USA a rivedere il provvedimento ormai noto come “Huawei Ban” e far tornare i rapporti commerciali alla normalità. Il punto principale del ragionamento è questo: se Huawei non può accedere al “solito” Android con servizi Google, la società sarà costretta a crearne un fork maggiormente esposto a tentativi di hacking, anche da parte della Cina.
Huawei sta lavorando da molto tempo al proprio sistema operativo, che potrebbe chiamarsi Hongmeng in Cina e Ark OS nel resto del mondo. Le informazioni a riguardo sono molto scarse, ma si sa che sarà compatibile con le app Android, quindi non è impossibile supporre che si tratti, effettivamente, di un fork del sistema (ricordiamo che Android è open-source e disponibile per tutti).
Chiaramente mancheranno i Play Service e il Play Store Google e l’implementazione delle patch di sicurezza mensili a livello OS richiederà più tempo.
Anche se negli USA non si vendessero più smartphone Huawei, basterebbe che un americano inviasse (di proposito o no) informazioni riservate a qualcuno all’estero che ne possiede uno, ed ecco che la sicurezza nazionale USA potrebbe essere compromessa.
Stranamore sa che è difficile che l’argomentazione di Google venga accolta. È vero che il governo americano cita molto spesso la questione sicurezza nazionale parlando di Huawei, ma si tratta più che altro di un pretesto: l’ha fondamentalmente ammesso Donald Trump in persona, dicendo che nonostante Huawei sia “pericolosa” il ban potrebbe essere rimosso se ci fosse un accordo commerciale con la Cina.
Il nuovo sistema dalle ultime indiscrezioni di stampa sembra destinato a uscire per agosto/settembre.
Saluti da Stranamore che usa Huawey.