La 7 swg lo da a 36.6 contro il PD a 23.5 e i 5s a 17.5.
Il viaggio di nozze continua. E se non sarà costretto a governare in prima persona come “presidente del consiglio” per essere “responsabile” in toto delle azioni governative, le percentuali non caleranno, anzi continueranno a crescere e lui lo sa benissimo. Chi? Ma Salvini.
Continuerà a drenare l’elettorato altrui fino a quando capirà che è al limite raggiungibile e a qel punto farà cadere il governo per andare a nuove elezioni e capitalizzare. Per questo è stato finora attaccato al governo Conte, maschera perfetta di una tragedia greca. DiMaio e company glielo hanno consentito creandogli un alibi de facto su tutto e lo hanno fatto anche in contraddizione con il loro programma elettorale, rendendosi complici di un sovranismo che non era nelle loro corde iniziali. Alle Europee hanno pagato duramente in termini di voti e se fossero un partito “normale” DiMaio avrebbe dovuto dare le dimissioni immediate.
Quella parte dell’elettorato che vota Lega vede in Salvini in questo momento, il “vate” duro e puro che dal “balcone” di Fb e Twitter declama slogan elettorali, ricette economiche e sociali rassicuranti in modo intercambiabile (e con la lingua semplice e a volte anche volgare ma vicina al sentire di un certo tipo di elettorato) senza che queste si dispieghino nella realtà del mercato e nelle relative conseguenze. Ed è contro, paradosso di un’Italia accecata, a volte allo stesso governo di cui lui è corresponsabile.
Questa è la ricetta semplice di un personaggio che è riuscito ad intercettare i movimenti di “pancia” di quella parte di italiani scontenti che hanno permesso in primis con il proprio voto e consenso a personaggi politici più o meno probabili di guidarli per decenni, per poi ora essere “arrabbiati” con gli stessi e con tutta la categoria e votare in fin dei conti per dispetto “contro se stessi e le scelte passate” ed infantilmente autoassolversi.
Un paese di “pazzi” come dice lo psichiatra Andreoli?
Stranamore non è al momento in grado di rispondere, sa però che prima o dopo i viaggi di nozze finiscono. Le cronache ce lo insegnano.