
Comunicato stampa:
21 | 26 maggio 2019
Teatro Franco Parenti di Milano
Compagnia Colori Proibiti presenta
BEAUTY DARK QUEEN
Lo strano caso di Elena di Troia
regia Stefano Napoli
con Francesca Borromeo, Filippo Metz, Simona Palmiero, Luigi Paolo Patano
Giuseppe Pignanelli
fotografie Dario Coletti e Daniela Annino
disegno luci Mirco Maria Coletti
supervisione sonora Federico Capranica
SarĂ in scena al Teatro Franco Parenti dal 21 al 26 maggio 2019, la Compagnia Colori Proibiti in BEAUTY DARK QUEEN – Lo strano caso di Elena di Troia, regia di Stefano Napoli. Protagonisti: Francesca Borromeo, Filippo Metz, Simona Palmiero, Luigi Paolo Patano, Giuseppe Pignanelli.
In scena due uomini, una donna, una dea, una statuetta. Sono Menelao, Paride, Elena, Afrodite, Eros. La storia è nota. Una dark queen dalla bellezza fatale, il capriccio degli dei, un rapimento, una guerra. Un poâ pochade (Paride, ospite di Menelao, gli rapisce la moglie Elena proprio sotto gli occhi), un poâ tragedia (per la voluttĂ di accecamento che a volte sembrano avere gli esseri umani), la storia di Elena racconta di uomini che non sanno amare ma solo possedere, di donne che si difendono chiudendosi nella freddezza del cuore e nello splendore effimero di un bel vestito, del tempo che consuma corpi e passioni, di un mondo in cui lâamore viene rubato e venduto. Elena sopravvisse a tutti gli uomini che lâavevano amata.
Da oltre trentâanni Stefano Napoli, con la compagnia Colori proibiti da lui fondata, sonda le pieghe piĂš cupe dellâanimo umano e dellâesistenza dando ad esse forme visibili, implacabilmente suggestive. Spesso la mitologia è stata sua fonte di ispirazione (si pensi a Ifigenia, o a Icaro, solo per citarne alcuni), secondo uno schema creativo che dalla leggenda conduce alla realtĂ , invertendo il percorso antropologico che si sviluppa in senso propriamente opposto.
Regista colto e originale, Stefano Napoli, insieme alla sua compagnia Colori Proibiti, da anni porta avanti un rigoroso percorso di sperimentazione, fondato sul linguaggio del corpo. Un teatro che cerca la parentela con lâarte figurativa, nel quale i corpi degli attori, quasi sempre muti, si esprimono in quadri plastici di forte emozione che, accompagnati da un impianto sonoro variamente evocativo, sollecitano la memoria visiva dello spettatore.
Prima di questâultimo lavoro, Stefano Napoli aveva affrontato, in Circus Dark Queen, unâaltra mitica figura femminile, Cleopatra, ripercorrendo la vicenda di amore e morte, di potere e passione, di cui la regina dâEgitto è protagonista per brevi flash, creando un corto circuito di citazioni colte e materiali popolari, di musica raffinata e canzonette, di luci sapienti e arredi essenziali.
In Beauty Dark Queen, Lo strano caso di Elena di Troia, quasi idealmente un sequel, si ripercorre la nota vicenda mettendo in scena due uomini, una donna, una dea, una statuetta: sono Menelao, Paride, Elena, Afrodite, Eros.
Note di regia di Stefano Napoli
âHo tentato di tirare giĂš Elena di Troia dalla leggenda che la vuole fonte di sciagura e di farne una donna fra uomini. Tra di loro lâeterno gioco dellâamore, dei fraintendimenti, del caso. Ma non câè nulla di gentile in questo gioco perchĂŠ lâamore malato trasforma in prede e predatori, in una lotta per la sopravvivenza al termine della quale non ci saranno nè vinti nè vincitori, ma soltanto il silenzio che il tempo impone alle coseâ. Elena quindi come figura emblematica di un femminile ora vincente ora perdente nel gioco dei rapporti di forza della relazione amorosa: quasi unâastrazione fuori dal tempo e, quindi, appartenente a ogni tempo, come ben attualizza il raffinato commento musicaleâ
Le cifre stilistiche del teatro di Stefano Napoli sono tutte presenti e vivide anche in questâopera: esiliata la parola ai confini del significante, il linguaggio è interamente assegnato al gesto, agli attori, alle luci e alla musica. Questi elementi, troppo spesso scelti secondo un criterio sciatto di casualitĂ , sono qui la pulsazione vitale dello spettacolo. I personaggi (gli attori stessi si spogliano a tal punto della loro identitĂ umana da essere percepiti, nella loro integritĂ , come personaggi) interagiscono tra loro, intrecciano le corporeitĂ costruendo di scena in scena delle vere e proprie tele, dando prova di unâabilitĂ fisica e artistica straordinaria. Un drappo, una benda, una sedia, oggetti minimali e solitari, bastano a far da scenografia interattiva, continuamente maneggiati, indossati, spostati a creare un paradossale dinamismo.
Lâestetica di Stefano Napoli e il lavoro di Colori Proibiti sono il frutto di una ricerca vera e franca di un nuovo linguaggio, che mescoli il figurato, lâastratto e il sonoro in un unico grande fotogramma in movimento. Una boccata dâossigeno in unâepoca in cui molto spesso si fa âteatro sperimentaleâ alla buona, senza una chiara urgenza di comunicazione e rivelazione, allâinseguimento dellâeffetto strappa-applausi e del sold out a tutti i costi. Per godere di tesori e poteri che, come tutto il resto, finiranno anchâessi nello stesso universale nulla.
DURATA: 1 ORA
BIO
Stefano Napoli è alla guida del Gruppo Colori Proibiti dal 1980. Sue le regie di âCreditoriâ di A. Strindberg (1981), âBluesâ di T. Williams (1982), âLa notte degli assassiniâ di J. Triana (1983), âDrammatico – Bianco e Neroâ dal diario di Vaslav Nijinsky (1983), âAnna Frankâ (1985), âHo fatto della mia anima un luogo di piaceriâ – Omaggio a Roland Barthes (1986), âIcaroâ – Viaggio intorno a Max Aub (1987), âGiovani donne in abiti chiariâ – Per unâaria di Enrico Caruso (1989), âBei tempiâ (1991), âNel fondo dellâocchioâ (1992), âAmaraâ (1995), âShowroomâ – Rassegna di spettacoli del Gruppo (1995), âVintiâ – Repertorio di luoghi romantici ad uso dei cinici (1997), âRuggineâ – Da un sogno su âPersianiâ di Eschilo (1999), âGrâce Ă lâhommeâ dal Prometeo liberato di P.B. Shelley (2000), âCome babyâ – Tra le pieghe della âLuluâ di F. Wedekind (2001), âInvidiaâ – In difesa del Caino di Lord Byron (2003), âIo non ti salverò⠖ Scene dallâIfigenia di Euripide (2006). âCircus Dark Queenâ – Ricordando âAntonio e Cleopatraâ di W. Shakespeare (2010). n âAmaraâ è stato tra i sei spettacoli selezionati/vincitori del premio ETI Vetrine 1996 con tappe al Teatro Due di Parma, al Teatro Verdi di Milano e al Teatro Valle di Roma. Ha partecipato alla rassegna âTam Tamâ organizzata al Teatro Comunale de LâAquila dal Gruppo di Azione Critica e alla rassegna âContattoffâ organizzata al Teatro San Giorgio di Udine dal Centro Servizi e Spettacoli. n âVintiâ ha partecipato al Festival Opera Prima 1997 di Rovigo, al Granfestival dei Giovani in Sicilia e alla maratona teatrale dedicata alla ricostruzione del nuovo teatro di Mostar ospitata al Teatro degli Artisti di Roma. n Il 26 giugno 1997 per la galleria dâarte Spicchi dellâEst è stata realizzata al Villaggio Globale di Roma, in occasione della mostra del pittore polacco Szymon Urbanski, la performance âLa poesia non salva la vitaâ. n Nel febbraio 1999 âNel fondo dellâocchioâ ha partecipato alla rassegna romana âSentieri dâascolto – Senza fissa dimoraâ. n âRuggineâ ha partecipato alla rassegna ETI âMaggio cercando i teatriâ 2000 al Teatro Rondò di Bacco di Palazzo Pitti a Firenze. n âGrâce Ă lâhommeâ è stato realizzato alle Terme delle Acque Albule di Bagni di Tivoli, nellâambito della rassegna del Teatro di Roma âPer antiche vieâ. n âCome babyâ ha partecipato al Festival CittĂ Spettacolo 2001 di Benevento. n Al Teatro Ulpiano e alla Galleria Mondrian Suite di Roma â60×80â installazione teatrale con dipinti di Paolo Bielli (2003). n Il 15 aprile e il 18 novembre 2004 è stata realizzata per la galleria Ta Matete di Roma la performance âCalore naturaleâ. n Il 16 settembre 2004 in collaborazione con la galleria Monserrato Arte 900 di Roma, in occasione della Notte Bianca, âFiori e spariâ.