Ricorrono i 100 anni dei fasci di combattimento. Nel momento storico che viviamo alcuni temono che il fascismo possa tornare. O per lo meno alcuni dicono che ci sono segnali che lo indicano. Ricordando che la nostra costituzione nata dopo la disfatta sociale economica che il regime fascista ha provocato, è il primo argine a che ciò non avvenga, riteniamo che il fascismo come esperienza che dal 1919 al 1945 ha caratterizzato l’Italia non sia ripetibile negli stessi termini. Questo però non esclude una deriva autoritaria e sopratutto la presenza di un humus nel background culturale italiano che possiamo chiamare ‘neofascimo latente’ che scorre nascosto dal 1945 al 2019. Incanalato nei decenni passati in elettorati di partiti dichiaratamente eredi di quella esperienza o disperso e camuffato in partiti di centro. Insomma qualcosa che si sta manifestando sopratutto nelle intolleranze verso il diverso, negro, omosessuale, donna, famiglia arcobaleno e/o verso il più debole che sia. E sopratutto nella volontà di impedire agli altri di vivere secondo schemi diversi dal loro. Il congresso di Verona è proprio in questa direzione, anche la legge Pillon e la manifestazione di Forza Nuova a Prato.
Sono i diritti civili il vero obiettivo a cui attenta questo humus, e sarà il problema principale negli anni a venire per gli Italiani che non ci si riconoscono.