Ci viene in mente ex abrupto, che la madre delle rivoluzioni borghesi volte a scardinare l’egemonia di una casta nobiliare e il potere assoluto del ‘sovrano’ accentratore (organizzazione di quasi tutti gli stati europei dell’epoca ad eccezione per alcune puculiarita dell’Inghilterra) sia nata in Francia nel 1789. Qualche ‘millennio’ fa come ha scritto il nostro vicepresidente del consiglio ad un suo corrispondente ministro francese. Ma perché ci viene in mente? Non certo per lo scontro in atto tra Francia ed Italia. Un gioco delle perti ci sembra governato da interessi ‘sovranisti’ più o meno offuscati e per questo infantili da ambo le parti. Dicevamo che la classe borghese i proletari e i servi assoggettati ai possedimenti del domine, quando non ebbero più le famose ‘brioche’ con cui sfamarsi, si incazzarono e fecero una strage rivoluzionando la società e poi esportando il tutto con il predominio napoleonico in Europa. Nulla a che fare con jilet jaune, ne con i vari movimenti sovranisti che stanno caratterizzando le ultime annate europee. Oggi questa borghesia e questo proletariato scontenti, arrabbiati, votano per protesta, non sapendo né capendo che il sovranismo è la vla più lontana dal bisogno di dinamicità di una società borghese basata su un mercato a loro consono e portatore di ricchezza. Insomma sono di governo e di opposizione nello stesso momento. Un caos che prima o poi pagheranno e pagheremo. Contestano se stessi e fanno finta di non saperlo inventandosi un nemico ogni volta diverso. Da buoni nazional popolari.