Il jazz si sviluppa agli inizi del XX secolo a New Orleans, Louisiana. Nasce da un misto di numerose culture musicali, europee (musica per banda militare) e africane (percussione, ritmo). Gli elementi fondamentali sono il ritmo e l’improvvisazione.
Dal punto di vista tecnico, il jazz moderno è caratterizzato principalmente dall’uso dell’improvvisazione, di blue note, scale modali, di poliritmie e di progressioni armoniche insolite, differenti da quelle utilizzate in altri generi. In particolare, la pulsazione ritmica jazzistica – versatile e a volte scandita in maniera irregolare – chiamata swing.
Caratteristica importante del jazz è l’improvvisazione, la quale, dalla variazione del tema iniziale, ha assunto sempre maggiore rilevanza nelle esibizioni. Ad esempio, nel “free jazz”, genere affermato negli anni sessanta-settanta, il tema era totalmente stravolto e sfociava in esperimenti chiamati “improvvisazione totale collettiva”.
La tipica formazione jazzistica è costituita da un gruppo musicale di dimensioni limitate. La combinazione più frequente è il quartetto, quasi sempre formato da una sezione ritmica composta da batteria, basso o contrabbasso, pianoforte e da uno strumento solista, in genere un sassofono o una tromba.
Il jazz è oggi suonato, composto e ascoltato in tutto il mondo, ed è considerata musica colta. E’ inoltre un genere molto vasto, che ha assunto moltissime sfumature e cambiamenti grazie ai contatti tra culture e stili musicali diversi, che hanno contribuito a creare molti tipi di questo genere, ognuno con caratteristiche differenti (Cool jazz, fusion, swing ecc.). I maggiori esponenti di questo genere sono: (Miles Davis, Louis Armstrong, Herbie Hancock, David Brubeck, Chick Corea, Benny Goodman e molti altri)