Impossibile a crederci ma su internet non c’e traccia di filmati su questo piccolo film: Flirt.
Il film di Roberto Russo con protagonista e “vate” Monica Vitti che al tempo ne era la compagna; è un film del 1983 con Monica Vitti appunto e Jean-Luc Bideau.
Le musiche di DeGregori che ne fece un Qdisc.
Perchè lo ricordiamo? Perchè questo film vale la pena di rivederlo?
Perchè a volte un film va giudicato oltre che per i suoi valori estrinseci anche per la poesia e questo film ne è permeato.
Il film parla di quel sottile confine tra pazzia e realtà e di come per amore si possa attraversare ed essere complici. Un film che va rivisto o visto con occhi attenti e pronti a imparare che nulla è quello che potrebbe ma tutto è se lo vogliamo.
la trama in sintesi:
i coniugi Laura e Giovanni Landini, dopo 22 anni di matrimonio, sono una coppia serena e affiatata. La moglie fa l’agente d’assicurazioni, è molto abile nella sua professione ed è anche una brava donna di casa. Il marito è tecnico elettronico molto stimato nel suo lavoro; è un uomo semplice, cordiale, un po’ svagato. A volte rientra tardi dal lavoro, con il pretesto delle ore di straordinario. Una notte Laura sente che il marito pronuncia nel sonno il nome di un’altra donna: Veronica. Messo alle strette da Laura, Giovanni tergiversa. Allora Laura pedina il marito, viene a sapere che non si fanno ore di straordinario nello stabilimento dove lavora. Continuando nel suo impegno di “detective” Laura segue il marito fino alla loro casetta in riva al mare, a Torvaianica. Lì Giovanni parla ad alta voce con qualcuno che non si vede. Laura irrompe nella casa e vuole a tutti i costi scovare Veronica. Giovanni le dice che è lì, accanto a lui, sul divano. Veronica in realtà non esiste, è un’allucinazione schizofrenica. A questo punto le situazioni grottesche si moltiplicano, dapprima con uno psicologo paranoide, poi con un’assistente sociale arcigna e finalmente con uno psichiatra, che vuole analizzare sia Giovanni che Laura. Giovanni viene ricoverato in una casa di cura e ha con sé l’inseparabile Veronica. Laura va a fargli visita, ma la allontana in malo modo. Anche Laura ha delle allucinazioni, conversa su una panchina con Veronica, in una splendida sequenza, e le dona il suo orecchino, purché si allontani dalla vita di suo marito. Alla fine però trova la soluzione. Capisce che i matti non vanno contraddetti, altrimenti diventano cattivi e, pazientemente, asseconda l’allucinazione del marito, accetta nella sua vita l’ingombrante presenza della rivale inesistente. Semina però il sospetto in Giovanni che la fantomatica Veronica non gli sia fedele, che se la intenda con tutti, là, nel bar di fronte alla fabbrica, dove fa la cassiera. La reazione di Giovanni con i clienti del bar è furibonda. Nel frattempo Giovanni è tornato a casa dalla clinica, vive solitario, ma l’isolamento gli pesa, tanto più che Veronica non fa proprio nulla: va, viene, canta, ride, ma non gli prepara da mangiare e lui deve rubarlo a Laura. Così a poco a poco Giovanni si stanca di Veronica e l’armonia con Laura si riafferma, la concordia si ristabilisce e ricomincia fra Giovanni e Laura l’amore con una nuova luna di miele, nella casa in riva al mare a Torvaianica.
PREMIO DAVID 1984 PER MIGLIOR REGISTA ESORDIENTE (ROBERTO RUSSO), ORSO D’ARGENTO A MONICA VITTI AL FESTIVAL DI BERLINO, PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA AL FESTIVAL DI CARLOVY VARY, GLOBO D’ORO A MONICA VITTI E ROBERTO RUSSO
- REGIA: Roberto Russo
- SCENEGGIATURA: Roberto Russo, Monica Vitti, Silvia Napolitano
- FOTOGRAFIA: Luigi Kuveiller
- MONTAGGIO: Alberto Gallitti
- MUSICHE: Francesco De Gregori
- PRODUZIONE: ROBERTO RUSSO PER KOMIKA FILM, RAI