Omaui, 35 anime nella costa sud potrebbe essere la prima zona “gatti free” della Nuova Zelanda. La proposta lanciata dal Consiglio per l’Ambiente della regione del Southland rivolta agli abitanti di Omaui, piccolo centro situato all’estremità meridionale del Paese. Lo scopo è quello di proteggere l’oasi naturale del territorio. I felini sarebbero responsabili ogni anno della morte di uccelli e piccoli mammiferi, uno sterminio che minaccia la biodiversità.
La proposta di legge, chiamata “Pest management plan” (“Piano di disinfestazione”) e rivolta agli abitanti del villaggio neozelandese, prevede che tutti i proprietari di gatti debbano sterilizzare e sottoporre a microchip gli animali: alla morte naturale, non si potranno più adottare nuovi esemplari. Nel caso in cui dovesse essere approvata, i proprietari potranno accudire i loro gatti fino alla scomparsa naturale, dopodiché saranno costretti a scegliere altri animali domestici. I trasgressori riceveranno lettere e richiami e, in caso di ulteriori inadempienze, le autorità potrebbero decidere di sequestrare l’animale.”
Oddio se la notizia viene letta dai nostri responsabili al governo potrebbe far nascere la prima legge italiana sulla biodiversità attraverso la creazione di un “Piano di disinfestazione” dagli immigrati clandestini. Certo è necessario mantenere la biodiversita italiana…