Un ricordo di un libro che segno un’epoca.
Il 23 novembre del 1957 Feltrinelli pubblicò un romanzo di un poeta russo Boris Pasternak che non era amato dal regime sovietico, anzi diciamo inviso. Giangiacomo Feltrinelli lo presentò in una sala dove erano assenti le istituzioni ma piena di giornalisti arrivati da tutto il mondo con l’amica Rossana Rossanda e Paolo Milano allora critico dell’Espresso. Pasternak scrisse questo unico romanzo ma fu sufficiente a fargli vincere il Nobel.
Quest’operazione editoriale arrivò grazie al fiuto e all’abilità di un editore sempre controcorrente che lo strappò alla concorrenza americana e francese. La Feltrinelli fu casa editrice con una visione sempre attenta al mondo della sinistra italiana e internazionale e pubblicando questo romanzo era consapevole che sarebbe diventato una bandiera nella guerra della propaganda. In un anno furono stampate 31 edizioni e divenne un successo mondiale.
La trama del libro racconta l’amore tra Zivago, medico e poeta sposato con Tonja e la crocerossina Lara, sullo sfondo la guerra civile tra Armata rossa e Russia bianca. La storia d’amore non sovrasterà la descrizione dell’ asprezza della guerra.
Hollywood se ne impadroni piu tardi con un film che vinse cinque oscar interpretato da Omar Sharif e Julie Christie.