Parlando di violenza sessuale il pensiero corre subito alle vittime, alle donne , alla cultura ignorante retrograda e “bastarda” che c’è dietro ogni stupro. Nel caso di Firenze e degli ormai tristemente famosi carabinieri questi temi sono sempre validi , ma si accompagnano ad un disgusto che viene da anche da un’altra direzione: alla brutalità della violenza si aggiunge l’abuso di potere, il tradimento da parte di chi per primo dovrebbe difenderti.
Le fondamenta di questa deviazione hanno radici negli storici difetti culturali italiani è la mancanza di separazione tra interesse personale e professione/dovere pubblico. Alcuni uomini in divisa pensano di avere più diritti anche quando non indossano una divisa, e come una casta si muovono : è frequente essere richiamati in commissariato per esempio e intimiditi se solo si ha avuta una questione per vicinanza di casa, per un tamponamento o quant’altro (v. il caso di questi giorni del comico Dado) . Il carabiniere o poliziotto è come se avesse sempre ragione , per diritto divino, con un grosso senso di privilegio e casta, come anche politici, consiglieri, giudici e ovviamente questo è un ostacolo alla vita liberale e democratica.
Un secondo caso ancora più grave è l’esatto contrario: molti uomini in divisa che la usano per proprio vantaggio……capita di prostitute scopate gratuitamente, sequestri di materiali di cui trattengono una percentuale, abusi nel non rispettare la privacy e altro ancora fino ai fatti di Firenze. E’ una realtà non rara, almeno nelle grandi città, sotto gli occhi di tutti, alimentata dalla quasi totale incolumità e assenza di merito: il fenomeno fa parte di quella intoccabilità e indiscutibilità di molti ruoli e lavori nel pubblico. Questo porta ad una sorta di tradimento : chi ha ruoli di responsabilità e fiducia ed ha una divisa (succede frequentemente con i medici per esempio, che seppur non particolarmente violenti fanno comunque spesso avances alle pazienti) può con maggiore viltà profittare di situazioni di difficoltà, di imbarazzo, di vulnerabilità della vittima
Paradossalmente alla bruttura della violenza si aggiunge , come quando i colpevoli sono stranieri o extracomunitari, la bruttura di sentire che tale violenza viene dalla lontananza culturale, dalla convinzione di essere intoccabili, da persone di cui ti dovresti fidare. E senza fiducia la società si imbarbarisce.