Alfredo è un tenero cinquantenne alle prese con le proprie psicosi. Appassionato lettore e studioso compulsivo, vive la sua depressione un po’ folle chiuso nel suo mondo fatto di libri e di ricordi: un nonno che gli ha passato la stramberia da cui è affetto, una nonna che ha cercato di proteggerlo da quella stramberia, i film di Ingrid Bergman, soprattutto Giovanna d’Arco al rogo. La patafisica, le costellazioni familiari, Alfred Jarry, Hellinger e il funambolo Philippe Petit sono i puntelli semirazionali che lo sostengono nella sua solitudine, rotta una volta alla settimana dalla telefonata di un fratello maggiore, che si informa della sua salute psichica, imponendogli compiti che lui non ama eseguire.
A scompaginare la routine di Alfredo arriva una piccola donna dai capelli bianchi con stendardo e armatura. Gli appare all’improvviso nella stanza: può essere in carne ed ossa o un’allucinazione, l’immagine di un ricordo vissuto o qualcos’altro. … Presto Alfredo scopre che si tratta della Giovanna d’Arco intrappolata nel quadro appeso sul comò della nonna, un ricordo di quando era piccolo. Il confronto con la pulzella d’Orleans, che racconta la sua vicenda umana con precisione storica, è la risposta alle sue domande esistenziali. Il dialogo tra i due è intenso, profondo, commovente ma anche terribilmente divertente.
Non voglio dire di più, perché lo spettacolo di e con Francesco Magali, va visto assolutamente. È in scena fino a domenica prossima, 14 maggio, al Teatro Cometa Off di via Luca della Robbia a Testaccio. Giovanna D’Arco è interpretata da una bravissima Ariella Reggio. La regia è di Mario Mattolini.
GIOVANNA E IL FUNAMBOLICO ALFREDO
di Francesco Magali
Giovanna – Ariella Reggio
Alfredo – Francesco Magali
Regia – Mario Mattolini
Teatro Cometa Off – Via Luca della Robbia 47 – Testaccio