Michele Serra oggi su repubblica, dice la sua sul populismo (a suo dire) che pervade la protesta in puglia sullo spostamento degli ulivi a causa della posa di un condotto da parte di una societa privata. Questa protesta a suo dire, non avrebe nessun supposto dato il basso impatto ambientale. Porta a esempio negativo le proteste contro la Tav, questa si sempre a suo dire, potente inquinatore di masse di terra sorgenti etc etc .. Serra in genere quando scrive questi pezzi sulla sua Amaca ci piace, ci stimola a riflettere e in genere è difficile non concordare con il suo buon senso. Stavolta pero non ci trova assolutamente d’accordo. Teorema Serriamo: pennello grande, grande pennello! No, il territorio e l’impatto che modifiche piu o meno piccole possono provocare sono giusto argomento di chi ci vive ed in ultimo giusto chiedere modifiche a ciò che comunque non ci piace. Piccolo o grande che sia. Serra ci ricorda, devo dire in quest’articolo, lo strano ragionamento di Renzi in cui Alitalia (10.000 dipendenti con bacino elettorale ben piu ampio da conquistare, priviliegiati spreconi e con stipendi non paragonabili alla media) deve essere salvata, scordando le mille realtà composte da piccole società con poche decine di dipendenti la cui sorte non interessa a nessuno.